Sheyla Gutierrez si impone nel Samyn des Dames

L’ottavo posto al Mondiale di Doha a chiudere il 2016, lo stesso piazzamento all’Het Nieuwsblad per inaugurare il 2017 e un’altra valorosa prova all’het Hageland erano probabilmente già tre indizi sufficienti per fare la proverbiale prova, ma oggi Sheyla Gutierrez ha voluto togliere tutti i dubbi e confermare nel più eclatante dei modi di essere uno degli astri nascenti del ciclismo internazionale.

L’atleta originaria di Logroño si è imposta nell’edizione 2017 del Samyn des Dames, classica d’apertura del calendario vallone, in un contesto di gara, tra pavé e ventagli non certo naturale per una ciclista spagnola, e lo ha fatto con grande autorità. Per la 23enne della Cylance si tratta della seconda vittoria in carriera nel circuito internazionale (dopo il Gp Morbihan a Plumelec nel 2015), alla quale vanno aggiunti anche due successi colti nel calendario nazionale della Coppa di Spagna. Per la squadra statunitense, invece, si tratta del quarto successo della stagione dopo i 3 colti da Wild in Australia a gennaio.

La prima notizia importante arriva già prima della partenza da Quaregnon, con un cambio piuttosto importante di percorso: il primo tratto in linea ridotto da 62 a 25 km e di contro l’aggiunta di una tornata in più nel circuito finale, quello più impegnativo. Nei primi 20 km di gara non accade nulla, a parte tantissime forature. La prima azione importante è l’attacco di nove atlete, comprendente diversi nomi importanti. Si muovono già infatti la futura vincitrice Sheyla Gutierrez, la coppia Boels Pieters / Majerus, Chloe Hosking per l’Alé Cipollini, le esperte neerlandesi Ilona Hoeksma e Nathalie Van Gogh, la giovane Korevaar e due delle azzurre in gara, Valentina Scandolara ed Elisa Balsamo, all’esordio, così come l’intera Valcar, nella categoria élite.

Ma il gruppo reagisce e al primo passaggio sul traguardo annulla la fuga. Con i quattro settori in pavé che lo caratterizzano, il circuito finale si rivela subito molto impegnativo e inizia immediatamente una forte selezione da dietro che vede staccarsi atlete una dopo l’altra, con Mieke Kröger a dettare l’andatura per la Canyon in testa al plotone.

Nel finale di tornata arriva già l’azione che deciderà la corsa, con più di 50 km ancora da disputare. Attaccano infatti in cinque, Amy Pieters, Sheyla Gutierrez, Tiffany Cromwell, Romy Kasper e Jessy Druyts. Il quintetto prende subito un margine molto importante, in pochi chilometri il distacco delle inseguitrici supera il minuto, toccando 1’35” ai 40 dalla conclusione.

Il gruppo quindi, dopo una fase di studio, inizia a reagire, ma al suono della campana (25 km all’arrivo) le prime hanno ancora un margine di 1’15”. Ancora ci sarebbe spazio per recuperare, ma complice il fatto che molte delle squadre più rappresentative hanno atlete all’attacco, l’accordo nel plotone finisce presto. E così per le cinque al comando il vantaggio esplode letteralmente, fino alla soglia dei 3 minuti. La corsa quindi è solo davanti, le fuggitive però restano assieme senza tentativi di attacco fino all’ultimo chilometro, che è in salita abbastanza sensibile.

Su questo finale le più forti sono nettamente Pieters e Gutierrez, che staccano le rivali e si giocano il successo, con la spagnola che precede la neerlandese della Boels di circa una bicicletta sul traguardo. Tiffany Cromwell, distante due secondi, completa il podio, il suo primo della stagione, mentre Kasper, a 7”, e Druyts, a 12”, arrivano più lontane, ma completano comunque con un bel risultato una grande prova.

Intanto dietro nel finale un quartetto riesce ad evadere ulteriormente dal gruppo, con Ellen Van Dijk che conferma la grande gamba di questi giorni chiudendo settima con un ritardo di 1’53”, davanti alla campionessa britannica Hannah Barnes e alla polacca Malgorzata Jasinska, con Janneke Ensing che accusa qualche secondo e termina nona. A 2’18” lo sprint per la decima posizione è vinto dalla danese Christina Siggaard che continua la progressione in queste prime uscite (sempre tra le 20) e corona l’obiettivo top 10 per la VéloConcept battendo nientemeno che Kirsten Wild. In questo gruppo anche la prima delle azzurre, Claudia Cretti, che bagna il debutto della Valcar con un bel 18° posto in una gara che alla fine si è rivelata molto dura.

E adesso tutte le attenzioni si spostano dal Belgio all’Italia in vista dell’apertura del calendario tricolore e di quello World Tour con le Strade Bianche sabato prossimo.

(foto da pagina Facebook Cylance)