Tempo di analisi dopo il Mondiale di Valkenburg. Riportiamo (e ove necessario traduciamo) le parole di Silvia Persico, Christine Majerus e Pauline Ferrand-Prévot dai comunicati delle rispettive squadre.
“La gamba era buona” commenta Silvia Persico a fine gara “sono consapevole che si poteva fare meglio, purtroppo l’inizio della corsa è stato difficile. Mi è caduta la catena durante il primo giro e ho fatto tutta la gara in rimonta. La gara era difficile con temperatura di poco superiore ai 0°C, molto fango e percorso molto tecnico. Ringrazio il c.t. Fausto Scotti e tutto lo staff della nazionale italiana per avermi dato questa opportunità. E poi ovviamente un Grazie a tutte le persone che mi hanno sostenuto, alla squadra, al mio allenatore Matteo Mazza e al mio preparatore Davide Arzeni, alla mia famiglia e a tutte le persone che oggi mi hanno sostenuto”.
“Ora mi prendo una settimana di stop e poi si incomincerà a tornare a pedalare su strada insieme alle mie compagne”.
“Al momento, sono abbastanza triste” dichiara Majerus. “Sono arrivata qui senza un obiettivo, anche arrivare 10^ sarebbe stato buono, così forse è difficile capire perché sono triste. E non mi fraintendete: arrivare quarta è grandioso! È per distacco il mio miglior risultato, la mia miglior gara. Ho corso per il podio, non ho mollato mentalmente e non mi sono arresa. Le altre erano semplicemente appena più forti. Ma è dolce-amaro perdere un bronzo così”.
“Mi era piaciuto il percorso nella ricognizione di giovedì, era tecnico e duro. Oggi bisognava correre di più, cosa che non so se mi ha avvantaggiato o meno. Ma alla fine probabilmente non mi ha sfavorito”.
“Brand mi ha ripreso nel terzo giro, ma alla fine di quel giro, l’ho sorpassata di nuovo e ho provato a fare la differenza. Pensavo di essere migliore di lei tecnicamente, così sapevo che dovevo fare la differenza in quel momento. E in qualche maniera ha funzionato, perché ho preso un po’ di vantaggio. Ma è ritornata sotto molto forte con il miglior tempo nell’ultimo giro, quindi non ho rimpianti in questo senso”.
“È stata dura, sì. Corse lunghe su questi percorsi fisicamente impegnativi sono terribili. Non ho mai conquistato una medaglia individuale in un Mondiale e questa forse era la mia opportunità. E non sono riuscita a sfruttarla. Questo mi rende triste. Ma sono orgogliosa di aver di nuovo rialzato la testa per questa corsa. Ha dimostrato che posso competere con le migliore ed è una buona motivazione per il nuovo anno. quando tornerò per puntare al podio”.
“Con la caduta della scorsa gara ho avuto una settimana veramente difficile – dichiara Ferrand-Prévot – Non mi sono potuta allenare come volevo e alla fine non sono riuscita a recuperare completamente. Avevo davvero molto dolore alle costole e non si può fare una buona prestazione al Mondiale se non sei al 100%”.
“Sono delusa perché avevo fatto una stagione di ciclocross molto buona finora. Il Mondiale era diventato un grande obiettovo. Alla fine, nell’ultima settimana tutto è svanito per una caduta. Ora mi prenderò del tempo per recuperare, farò ulteriori esami e poi punterò a mantenere la condizione per le stagioni su strada e MTB”.
(foto da comunicato Boels)