Nella foto: l’esultanza di Elena Cecchini subito dopo l’arrivo (dal profilo Twitter Canyon)
Era dal 1997, allorquando Alessandra Cappellotto, per la prima e fino a ieri unica volta nella storia, si imponeva nella corsa, che un’italiana non trionfava nella classifica generale del Giro di Turingia. Basta questo a dare la misura dell’impresa compiuta da Elena Cecchini, che oggi ha completato il capolavoro, portando a casa la maglia gialla finale di quella che per prestigio internazionale rappresenta una delle principali corse del calendario, come testimonia d’altronde l’eccellente starting list di questa edizione.
Per la tre volte campionessa italiana si tratta del secondo successo stagionale, dopo quello di Darfo Boario, e dell’ottavo in carriera, il secondo nella classifica di una corsa a tappe dopo il Trophée d’Or del 2012. Un successo che farà molto felice anche la Canyon – SRAM, la formazione di Elena, che pur essendo una compagine dalla forte vocazione internazionale, è comunque una squadra di licenza tedesca.
Cecchini ha costruito la sua vittoria nella tappa regina, la penultima, nella quale con una splendida fuga a due assieme ad Amanda Spratt. un’azione che è durata 50 km e che si è conclusa secondo la più classica suddivisione della posta, successo parziale alla campionessa australiana e maglia di leader all’azzurra, con oltre 3 minuti di vantaggio in classifica sulla stessa Spratt, frutto della consistenza dell’italiana nelle prime 5 giornate.
Nell’ultima tappa, dunque, il circuito di Gera, l’importante per Elena era tenere sotto controllo la corsa e la friulana lo ha fatto con grandissima autorità, financo entrando di persona nei tentativi di attacco più pericolosi, come quello di otto atlete con tutte le big formatosi dopo il primo Gpm, e grazie anche al perfetto lavoro delle compagne di squadra. Alla fine una fuga ha avuto il via libera, un quintetto comprendente Rivera, Neylan, Hanselmann, Pieters e Tatiana Guderzo, che anche nella corsa tedesca ha confermato le buone impressioni destate al Giro. Vantaggio massimo di 1’30”, ma che è stato sufficiente alle battistrada per giocarsi il successo in volata, con Coryn Rivera a centrare la quinta vittoria stagionale nel calendario Uci, bissando tra l’altro proprio il successo dello scorso anno nella città turingia. Alle sue spalle Pieters, Hanselmann (al primo podio in carriera se si eccettua il campionato svizzero a cronometro), Neylan e Guderzo. La prima parte del gruppo ha chiuso, regolata da Vos con 23 secondi di ritardo, Cecchini ha preso un buco di 7 secondi, poca cosa rispetto al vantaggio che aveva, potendo così iniziare a festeggiare. A completare il podio della generale dietro le due protagoniste di ieri, Van Dijk a 3’12”.
In Polonia, invece, il Giro si è chiuso con il dominio di Jolanda Neff, autrice di un assolo personale anche a Bukowina Tatrzanska, con distacchi da clessidra. Alle sue spalle, l’unica difendersi è stata Flavia Oliveira, vincitrice della crono e alla fine seconda in classifica a 1’17”. La migliore azzurra Soraya Paladin, settima della generale a 12 minuti.
Negli Stati Uniti, infine, si è aperto il Cascade Cycling Tour. Vittoria nella prima tappa di Carmen Small, all’esordio con la nuova casacca della Cylance. La statunitense nel finale ha avuto la meglio su Tara Whitten e Alison Jackson.