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CDM Cali, resoconto della seconda giornata di gara

Altra giornata ricca di gare, di risultati e di note interessanti. Come ieri, il miglior risultato per l’Italia è un quinto posto, conquistato da un’ottima Annalisa Cucinotta nello scratch. L’atleta friulana della Forestale ha confermato il suo eccellente stato di forma e la sua attitudine alla disciplina (della quale è stata campionessa iridata juniores e ha vinto tre prove di Coppa in carriera) disputando un’eccellente prova che l’ha vista imporsi nella volata conclusiva. Peccato che in precedenza quattro atlete fossero riuscite a prendere il giro di vantaggio. Il successo è andato così a Arlenis Sierra, 23enne atleta cubana di gran livello, molto forte anche su strada (non solo in volata), anche se non molto nota in Europa perché fino adesso ha limitato la sua attività al continente americano. Seconda la giovanissima belga Lotte Kopecky, classe 1995, campionessa continentale della corsa a punti e dell’inseguimento junior nel 2013 e terza la statunitense Jennifer Valente, già seconda ieri con il quartetto e che dello scratch se ne intende, visto che vinse l’oro ai mondiali junior del 2011 (in quell’edizione fu anche terza nel keirin, a dimostrazione di una versatilità notevole almeno a livello giovanile). Per Annalisa, che ha preceduto la britannica Archibald nello sprint, in una riedizione della sfida per l’oro dell’eliminazione di Grenchen, comunque rimane un buon risultato frutto di un’ottima prestazione, auspicio favorevole verso un 2016 che la vedrà ancora protagonista.

Per le ragazze era in programma anche il torneo della velocità. Come aveva lasciato intuire anche la prova individuale, è stato un dominio cinese, con una finale tutta tra atlete della Repubblica Popolare: Zhong, dopo l’oro assieme a Gong nella prova a squadre, ha fatto il bis superando per 2-0 nell’atto conclusivo Shuang Guo, in gara per la Giant – Max Success Sport. É stata però una finale tiratissima, con distacchi molto risicati, solamente 22 e 9 i millesimi che hanno diviso le due atlete nei due atti. A completare il trionfo cinese, il terzo posto Wai Sze Lee di Hong Kong, che se sportivamente rappresenta una federazione indipendente, politicamente è parte della Cina, sia pure con un’amministrazione speciale. La campionessa del mondo dei 500 m ha battuto in entrambe le manche Kristina Vogel. Prima sfida al fotofinish (4 millesimi il distacco), nella seconda successo netto di Lee. Le semifinali si erano concluse entrambe alla bella, dove Zhong aveva battuto nettamente Vogel. Anche per Guo il successo su Lee è stato chiaro, ma l’atleta di Hong Kong nella seconda heat era arrivata a soli 9 millesimi dalla vittoria. Quinto posto conclusivo per la russa Voinova, fuori nei quarti per mano di Vogel, mentre Meares sesta era stata l’unica a portare il proprio quarto fino alla terza sfida, per poi cedere a Lee. Settima e ottava Cueff e Morton, emerse dai ripescaggi, dove si era interrotta la corsa di una Jessica Varnish abbastanza sottotono.

Tra gli uomini invece era in programma il keirin. Vittoria tedesca con Eilers che in finale ha superato l’australiano Glaetzer e al neozelandese Dawkins. Quarto il francese Pervis che su questa pista ha ricordi splendidi dal 2014 (tre ori tra cui proprio quello del keirin). Per l’Italia era in gara Francesco Ceci che si è piazzato diciannovesimo. Il velocista marchigiano era stato molto bravo nel primo turno, quando si era piazzato secondo nella sua batteria dietro al solo Dawkins, ma poi nel turno di ripescaggio ha dovuto arrendersi a Glaetzer e pure al neerlandese Haak. Dopo questo piazzamento, Ceci è adesso 24° nel ranking di qualificazione olimpica, classifica che di per sé però è ben difficile a interpretare. Si qualificano infatti per Rio i nove migliori atleti che non appartengano ai comitati olimpici già qualificati per la velocità olimpica, fatte salve le limitazioni continentali e nazionali di partecipazioni. Al netto di tutte queste complicazioni burocratiche, quello che emerge è che purtroppo Francesco in questo momento sarebbe il primo dei non classificati. Pesantissimo in questo senso il sorpasso subito dal giapponese Wakimoto che è riuscito a raggiungere addirittura la finale piazzandosi sesto. Però il sistema di qualificazione è talmente complicato e legato a variabili anche indipendenti tra di loro che probabilmente fino al mondiale di Rio sarà difficile poter fare delle analisi precise.

Non ci sono problemi di qualificazione olimpica perché non farà parte del programma di Rio, e qui aggiungiamo un purtroppo come fatto ieri per la corsa a punti, per gli atleti dell’inseguimento individuale. A vincere la prova colombiana è stato il tedesco Dominic Weinstein, che ha chiuso la finale in 4’20”069, battendo Andrew Tennant di circa due secondi. Terza piazza per il russo Dmitry Sokolov, vincitore ieri con il quartetto, che ha negato la medaglia al neerlandese Beukeboom. Gara nel complesso di livello non indimenticabile. Per l’Italia era in gara Michele Scartezzini che si è piazzato quinto.

Oggi è stata anche la giornata che ha visto disputare le prime tre prove dell’omnium sia maschile che femminile. Tra gli uomini la situazione è quasi identica a quella che si era verificata dopo il primo giorno di gara nell’europeo di Grenchen. In testa c’è infatti il russo Viktor Manakov davanti a Elia Viviani. In Svizzera c’erano 4 punti di ritardo, qui sono 6 (108-102), però non cambiano i termini della questione. Il corridore del Team Leopard è stato l’emblema della regolarità, terzo sia nello scratch sia nell’inseguimento sia nell’eliminazione. E d’altronde è costretto a cercare una buona prestazione, visto che al momento la Russia non sarebbe qualificata per i Giochi. Elia è partito con un quarto posto, ha ottenuto un buon sesto nell’inseguimento e poi ha chiuso al secondo posto l’eliminazione, ancora una volta dietro al francese Boudat, un altro dejà vu degli Europei. Chissà che domani non si ripeta anche il finale vissuto in terra elvetica. In campo femminile invece il duello è come sempre quello tra Laura Trott e Kirsten Wild. La britannica è andata in crescendo: terza nello scratch, seconda nell’inseguimento, prima nell’eliminazione per 114 punti totali, 10 più della neerlandese che a due quarti posti ne ha fatto seguire un terzo. Terza la bielorussa Sharakova e questa per l’Italia non è affatto una bella notizia perché al momento è proprio con la repubblica ex-sovietica e con la Russia la sfida più immediata per le ultime due carte a disposizione del continente europeo in vista di Rio, battaglia che con tutta probabilità diventerà a quattro per tre posti con il coinvolgimento della Polonia qui assente. Simona Frapporti è undicesima al momento dopo una prova estremamente regolare, undicesima, undicesima e dodicesima. La forte bresciana solitamente è capace di chiudere in crescendo quindi vedremo domani come si evolverà la situazione. Oltre ai due omnium la giornata conclusiva sarà quella del torneo della velocità maschile e del keirin femminile per le discipline olimpiche, per poi finire con il consueto spettacolo dell’americana.

Nella foto: Elia Viviani in azione nell’eliminazione dell’omnium (foto da profilo Twitter Mundo Ciclistico)