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La settimana ciclistica: Challenge Mallorca, La Marsellaise, Cadel Evans Great Ocean Race

Prima settimana di gare su strada anche nel Veccchio Continente, dove si sono aperti i calendari di Spagna e Francia con gli appuntamenti che tradizionalmente inaugurano i calendari nazionali dei due paesi nonché quello europeo. Molti dei big si sono dati appuntamento a Maiorca per la classica challenge, che pur avendo perso nelle ultime stagioni una giornata di corsa, rimane sempre un appuntamento molto interessante, sia per la varietà dei percorsi che per la qualità dei partenti. Ricordiamo il format che prevede quattro gare in linea, almeno ufficialmente secondo l’Uci quindi senza una classifica generale. La prima giornata come sempre è dedicata ai velocisti, con il trofeo Felantix – Porreres, nel quale ha subito dimostrato una grande condizione André Greipel, solito a partire fortissimo già in inverno, come dimostra il suo record di vittorie al Tour Down Under (cui non partecipa da due stagioni). Il tedesco all’esordio stagionale ha conquistato subito la vittoria superando allo sprint Sam Bennet e Edvald Boasson Hagen. Ottimo quinto posto per Matteo Trentin, così come si lascia guardare l’ottavo di Filippo Fortin ed è da sottolineare il 13° di Federico Burchio, classe 1996 del Gm Europa Ovini.

Nella seconda prova della Challenge, il Trofeo Pollença, si iniziava invece a salire, con l’Alto de Galiela posto a 32 km dall’arrivo come principale asperità. E proprio sulle rampe dell’asperità è nato lo splendido attacco di Gianluca Brambilla, che nel finale ha resistito al rientro del gruppo inseguitore formato da 16 atleti ed è così andato a cogliere nel migliore dei modi la 2^ affermazione della carriera, la prima risaliva la 2010 nel G.P. Nobili Rubinetterie. Per l’Etixx è anche la terza vittoria di squadra nel 2016, un successo rafforzato da Zdenek Stybar che nella volata ristretta ha colto il terzo posto, battuto solo da un fresco ex della formazione belga, l’ex iridato Michal Kwiatkowski, subito piazzato all’esordio in maglia Sky. Molti nomi importanti in questo drappello, con Benoot che dopo essere stato una delle rivelazioni del 2015 riparte molto forte col quarto posto, un Cancellara che da tempo non si vedeva così competitivo in salita sesto, Valverde sornione e ottavo, davanti a Konig e a un Visconti che si era messo in luce andando in fuga nella prima parte di gara. Ottima tenuta anche per Boasson Hagen e Terpstra, che sono rimasti in questo gruppo, anche se nel finale il norvegese non ha avuto la forza di sprintare. Quello di Brambilla è anche il primo successo dell’anno di un italiano nell’Europe Tour.

La prova più dura altimetricamente della quattro giorni era senza dubbio il Trofeo Serra de Tramontana con sei G.P.M. Dicevamo di un Cancellara al suo meglio in salita e l’elvetico, ricordiamo al suo ultimo anno di carriera, lo ha confermato in questa prova, andando a vincere in solitaria con 17” secondi di vantaggio su un gruppo di 15 inseguitori. Vittoria di gambe e di intelligenza quella dello svizzero, che si è inserito in una fuga di 23 uomini nata a metà percorso, poi sulla salita più dura di giornata, il Puig Major, un’ascesa veramente dura, è salito con il suo passo. Ma nei successivi discesa e falsopiano è rientrato sugli attaccanti, tra cui c’erano anche nomi di peso come Intxausti, Dayer Quintana o Teklehaimanot, li ha staccati ed è arrivato ad avere un margine di 50 secondi, difendendosi poi sull’ultima salita verso il Coll d’En Bleda, mentre il gruppo tirato da Movistar e Sky riprendeva tutti gli altri fuggitivi ma non riusciva ad avvicinarsi sensibilmente allo svizzero. La volata per il secondo posto veniva vinta per il secondo giorno di fila da Kwiatkowski, ancora una volta beffato, su Benoot, un ancora ottimo Brambilla (unico italiano in avanscoperta) e Valverde. Da segnalare tra i primi anche il giovane eritreo Kudus. Per Cancellara 65^ vittoria in carriera, un successo che mancava dalla crono della Tirreno – Adriatico dello scorso marzo, e curiosamente prima vittoria in assoluto nel mese di gennaio.

Nell’ultima giornata di gara si è tornati a sprintare con il tradizionale circuito a Palma de Mallorca, che un tempo apriva la challenge invece di chiuderla, e per la seconda volta André Greipel si è confermato il più veloce, centrando così il 127° successo della carriera, dei quali, per dare un dato che conferma la sua tendenza a partire a tutta, addirittura 20 sono arrivati a gennaio. Battuto, in un testa a testa molto nobile, Nacer Bouhanni, mentre al terzo posto un’autentica sorpresa, il 22enne svizzero Dylan Page della Roth – Skoda, un atleta che gradisce molto questo contesto di gara visto che un anno fa proprio in questa corsa con un nono posto aveva ottenuto il risultato più importante della carriera. In casa Italia, nessuno tra i primi dieci, il migliore è stato Pasqualon undicesimo subito davanti a Fortin con Burchio 14°.

In Francia invece come sempre apertura affidata al GP La Marsillaise, gara dal percorso breve con una fase centrale mediamente dura e un finale favorevole ai recuperi, che da sempre vive sulla dialettica tra attaccanti e velocisti. E quest’anno sono stati i primi ad avere la meglio. Sul Col de Crètes, la principale novità di quest’anno, a 27 km dalla fine, infatti, se ne sono andati Dries Devenyns e Thibaut Pinot, che sono riusciti a mantenere costanti i 40 secondi guadagnati fin sul traguardo di Marsiglia. La volata a due ha visto il belga vincere la seconda gara della carriera, a 6 anni e mezzo dall’unico successo in una tappa del Giro d’Austria. Per Pinot, comunque, un avvio di stagione molto incoraggiante, con Baptiste Planckaert a completare il trionfo belga vincendo la volata del gruppo davanti a Claeys e al canadese Anderson. Per il terzo anno di fila dunque il successo sfugge ai francesi.

Continua anche il calendario australiano, ormai entrato nella sua fase conclusiva, con la gara dedicata a Cadel Evans sul traguardo dei Mondiali 2010 di Geelong. La gara, che ha visto nella fase centrale protagonista De Marchi a lungo in fuga, è stata vinta dal campione britannico Peter Kennaugh, che se ne è andato sulla salita di Challambra, a 12 km dall’arrivo, regalando in solitaria il primo successo del 2016 al Team Sky e centrando il sesto della carriera. 6 secondi dietro, la volata del gruppo è stata vinta dall’australiano Leigh Howard (Iam) che ha battuto un ottimo Niccolò Bonifazio (Trek), al primo podio del 2016 con la maglia della nuova squadra, un segnale incoraggiante all’inizio del percorso verso le classiche di primavera. Con l’Orica che ha dovuto accontentarsi del quinto posto di Simon Gerrans, tra i 10 ha chiuso anche Enrico Battaglin che si è piazzato nono, un altra buona prestazione dopo quelle del Tour Down Under.

Per concludere la panoramica, un occhio anche al ranking mondiale dell’Uci, che vede sempre dominare ovviamente l’Australia, viste la gare fin qui andate in scena, con Gerrans in testa con 755 punti davanti a Porte con 485 e McCarthy a 370. Primo del resto del mondo Henao con 350 punti davanti a Cheung, di Hong Kong, a 320. Il miglior europeo è Greipel sesto con 250 punti, mentre il primo italiano è Gianluca Brambilla decimo a 185. Nella classifica per nazioni l’Italia è seconda dietro all’Australia.

Nella foto: l’arrivo vincente di Gianluca Brambilla (foto unisportprensa da vueltamallorca.com)