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Almo Nature Cup: le pagelle di Natale

Manca sì ancora una giornata alla fine del girone d’andata, ma la pausa natalizia è senza dubbio il momento più appropriato per il primo bilancio della stagione, anche perché i verdetti che dovevano arrivare (qualificazioni alla Final Four) sono già noti e questa sosta rappresenta la cesura più evidente tra le due metà del campionato. E quindi, quale strumento migliore per queste valutazioni che le più classiche delle pagelle? Facciamo una premessa, siamo stati di manica piuttosto larga nei giudizi, sarà l’aria del Natale che rende tutti più buoni, sarà la voglia di premiare anche i più piccoli segnali di miglioramento, come si fa anche a scuola dopo il primo quadrimestre, ma soprattutto perché più che sul voto numerico che lascia il tempo che trova vorremmo concentrarci sul giudizio tecnico sulle formazioni, che abbiamo elencato in ordine di classifica attuale.

RAGUSA 8,5 Se si leggono i nomi del roster non può sorprendere trovare la formazione siciliana in testa alla graduatoria. In realtà, a un’analisi più approfondita, non si tratta esattamente di una squadra perfettamente funzionale: insomma passare dalla carta al creare una squadra con le giocatrici in organico per caratteristiche non era scontato. Invece il processo sta andando molto bene, testimonianza del gran lavoro di coach Molino, come dimostra il dicembre perfetto con le due vittorie a Schio e a Lucca. Proprio le 27 palle perse contro la difesa toscana segnalano che ancora ci sono dei miglioramenti da fare, non è detto che giocare come fatto al PalaTagliate possa garantire la vittoria in una serie di play-off, però per adesso, a parte la giornata no di Umbertide, ci sono ben pochi appunti da fare alla squadra bianco-verde, che in ogni partita ha saputo trovare una match winner differente, che fosse Little, Brunson, Consolini o addirittura Micovic o Gonzalez. Non ha entusiasmato contro le cosiddette piccole, partite nelle quali, eccetto il match con Orvieto vinto largamente, si è sempre affidata al talento dei suoi singoli, ma poi ha saputo alzare il livello del proprio gioco negli incontri più importanti.

LUCCA 9 Nonostante la sconfitta con Ragusa che la relega al secondo posto in classifica, per la qualità del gioco espresso la formazione toscana è stata la migliore senza dubbio della fase 2015 del campionato. Una difesa asfissiante, insuperabile in quei cinque minuti in cui metteva la massima intensità in campo, forzando le avversarie (Ragusa compresa) a decine di palle perse. Le siciliane hanno però forse mostrato due possibili talloni d’Achille della retroguardia lucchese, che può andare in difficoltà se attaccata nei primissimi secondi dell’azione, soprattutto da un play veloce in grado di battere Francesca Dotto col primo palleggio, come ha fatto Gonzalez per lunghi tratti in quel match, o allargando al massimo il campo, fino a tirare fuori dall’area entrambe le lunghe (soluzione che con Little ha funzionato soprattutto nel primo quarto). Tutte le altre squadre invece non sono riuscite a trovare contromisure, basti citare i 44 punti a cui Schio è stata costretta in casa (5 nell’intero terzo quarto!), numeri che in Italia nessuno mostrava da anni. Se la difesa è il punto di forza, l’attacco lucchese è comunque di ottimo livello. La palla gira bene, orchestrata da una Francesca Dotto ai suoi massimi livelli, e tutte le giocatrici sono protagoniste, basta dire che l’intero quintetto è in doppia cifra abbondante di media, anche perché tanti recuperi consentono poi tanti punti facili in contropiede. Harmon sta giocando ai suoi migliori livelli di sempre (forse l’MVP del campionato sin qui), Wojta è completa e utilissima in ogni fondamentale e Crippa fa sempre la cosa giusta al momento giusto. Se vogliamo Pedersen potrebbe rendere di più in attacco, soprattutto in termini di percentuali, ma è anche vero che in carriera non ha mai difeso con questa intensità e quindi la lucidità può venir meno in qualche frangente. Il vero limite di Lucca è il roster corto, non solo rispetto alle altre contender ma in generale rispetto a tutte le formazioni di serie A1. La panchina disputa complessivamente solo il 25% dei minuti disponibili e segna il 16% dei punti della squadra e con l’infortunio di Diene la coperta sarà ancora più corta. Se ad aprile/maggio la formazione non sarà in debito d’ossigeno, però, giocarci contro in una serie di play-off sarà un incubo per tutti.

SCHIO 7,5 Per l’organico a disposizione, la terza piazza è oggettivamente un piazzamento deludente. tanto più che sia contro Ragusa che Lucca sono arrivati due k.o. casalinghi molto pesanti, sia per punteggio che per prestazione. Però il voto è comunque molto positivo per vari motivi. Intanto per la campagna europea del Famila che in Eurolega si sta guadagnando la qualificazione ai quarti di finale in maniera piuttosto autorevole e che senz’altro sta comportando un dispendio di energie fisiche e mentali notevole, basti ricordare che il match di Villeneuve-d’Ascq, quasi uno spareggio vinto al supplementare, è caduto nella settimana tra le partite con Ragusa e Lucca. Stanchezza e concentrazione non sempre al massimo quindi hanno un po’ appesantito il cammino scledense in serie A1, d’altronde il Famila nel suo roster ha il talento e l’esperienza per saper gestire queste fasi di stagione per poi arrivare al meglio quando i match saranno davvero decisivi, anche perché nella prima fase del campionato, se si eccettua il derby con Venezia vinto all’overtime, Schio era apparsa abbastanza ingiocabile per tutte. Da non dimenticare anche l’assenza di Ress, che ormai è fuori da oltre un mese, e che di certo ha avuto un peso nel dicembre difficile delle venete. La migliore individualmente è stata per continuità Anderson, bene anche Yacoubou, tra le italiane Sottana sta vivendo un’ottima stagione, mentre la classe di Macchi nei momenti decisivi è sempre stata quella che ha fatto la differenza. Dopo un buon avvio, è un po’ calata Walker, almeno nei momenti topici: nonostante i 12 punti di media, dalla lunga americana, per il suo talento, ci si può aspettare ancora di più. Anche lo scorso anno comunque Schio commise qualche passo falso nel girone d’andata, il roster resta il più lungo e completo del campionato e, nonostante tutto, al momento pronosticarne la sconfitta in una serie di play-off rimane davvero difficile.

VENEZIA 8 Per chiudere il girone d’andata manca la partita con Ragusa e questo sarà un test importante per capire le possibili ambizioni delle veneziane, fin qui battute solo da Schio (al supplementare dopo essere andate a un millimetro dal successo) e da Lucca, dopo un match equilibrato. La stagione è senza dubbio molto positiva, rinforzata anche da un solido cammino in Eurocup, con la vittoria del proprio girone e la sfida per il turno delle 16 in vista contro Riga. La squadra è solida, gioca un buon basket e tutte le giocatrici sono inserite nel sistema, anche quella senza dubbio di maggior talento, Karima Christmas, gioca molto con la squadra, senza forzare fuori dai giochi, così come le altre due straniere, Ruzickova che ormai è una certezza, e Fontenette, entrambe due veterane del campionato italiano. Stanno facendo bene pure le italiane, anche le più giovani, con Pan che è già andata in doppia cifra in Eurocup e Cubaj che sta accumulando minuti e anche qualche punto in A1. Ottima anche la stagione in regia di Carangelo e Caterina Dotto. L’impressione è che per raggiungere le prime tre manchi ancora un piccolo passo, il famoso centesimo per raggiungere l’euro. Però l’età media è tale che il progetto veneziano non ha certo quest’anno come orizzonte finale. Insomma, c’è tempo per crescere ancora.

UMBERTIDE 8 Fino a tre settimane fa il voto sarebbe stato 9, poi le ultime tre sconfitte consecutive hanno fatto un po’ abbassare il giudizio. La sosta arriva quindi opportuna, per una formazione apparsa sulle gambe nelle ultime uscite, comprensibilmente d’altronde, visto i ritmi a cui ha giocato nel ciclo delle cinque vittorie di fila e il roster ristretto a disposizione di coach Serventi. È stata l’unica squadra capace di battere Ragusa, tra l’altro nettamente, ha superato una Napoli al completo nonostante diverse infortuni, insomma è stata una formazione capace di appuntarsi al petto diverse medaglie. Lo ha fatto grazie a un’organizzazione difensiva superiore, capace a ogni match di inserire i granelli di sabbia giusti negli ingranaggi degli avversari per incepparne il sistema e alla capacità di entrare nell’attacco velocemente, grazie anche alla presenza di una giocatrice come Simmons, 21,9 punti di media con quasi il 40% da 3, rapidissima sia come velocità di base, ma anche nel mettersi in ritmo per la conclusione. Molto bene nella fase migliore della stagione anche Ilaria Milazzo, calata nelle ultime tre partite come tutta la squadra, ma nel suo caso bisogna anche considerare l’anno di stop dal quale è reduce per infortunio, mentre le altre due straniere, Tikvic e Agunbiade, sono andata a corrente alternata. Forse troppo bella nella prima metà di campionato, sicuramente troppo brutta negli ultimi incontri, per adesso però il bilancio è ampiamente positivo e supera le più rosee previsioni, in attesa di vedere a San Martino quale delle due versioni fin qui viste scenderà in campo all’uscita dalla sosta.

NAPOLI 5,5 La serie positiva di 4 successi con cui si è chiuso il 2015 ha un po’ rimesso a posto le cose per una formazione che dopo 8 giornate languiva in zona salvezza con un record di 2-6. Certo il gran numero di infortuni, che ha privato per qualche periodo di tutti i play l’organico, non ha certo aiutato (contro Ragusa la squadra aveva 5 giocatrici di rotazione a disposizione!), però una formazione che per stessa ammissione della sua dirigenza punta quest’anno alla finale scudetto non può essere soddisfatta di un record al 50%. Contro le big sono arrivate sconfitte piuttosto pesanti, oltre a stop non preventivati a Parma e Umbertide (quest’ultima partita con l’organico quasi al completo, mancava solo Carta). Anche le ultime 4 vittorie sono arrivate in maniera non troppo convincente, sia contro Torino che Cagliari e Orvieto fino agli ultimi minuti il match è rimasto in bilico. Non ha aiutato neppure la rotazione tra le 5 straniere, che non ha mai avuto gerarchie fisse e questo probabilmente non ha aiutato la squadra a trovare una sua struttura definita. Achonwa probabilmente è il miglior centro della lega e Petronyte senz’altro tra le prime 5, però ne ha sempre giocato solo una, Ivezic ha disputato un’ottima stagione, ma non sembra godere di troppa fiducia, mentre Burdick e Quinn, schierate praticamente sempre, finora hanno fatto vedere solo qualche sprazzo delle loro potenzialità (in particolare se la passaportata bulgara fosse sempre quella del quarto periodo contro Umbertide, si aprirebbe un altro mondo). Le italiane, spesso costrette a sacrificarsi fuori ruolo, hanno comunque, al netto degli stop, fatto quello che si chiedeva loro, bene Pastore dopo il rientro. Nota di merito che alza il voto l’aver superato il turno in Eurocup, anche se in un girone non impossibile, chiuso al secondo posto dietro al Miskolc. Al prossimo turno lo Spartak Mosca sarà un ostacolo veramente difficile da superare. Comunque ora che il roster è al completo, c’è il materiale per assistere a una risalita. Inoltre la società sembra attiva sul mercato, per ora solo a livello di rumors, ma qualche cambiamento potrebbe arrivare a breve.

SAN MARTINO 7 Torneo senza infamia e senza lode. Fino ad ora sono arrivate sconfitte contro le formazioni più forti e vittorie con quelle più deboli, con la notevole eccezione del ko a Cagliari che costa mezzo punto nel voto. La formazione non sta ripetendo il miracolo della passata stagione, ma si sta confermando nei piani alti della classifica, nota molto importante. Gli sprazzi migliori si sono comunque visti quando si è adottato l’assetto che tanto bene aveva fatto lo scorso anno, con un centro (Sbrissa, Fabbri o Pascalau che sia), Filippi e Favento ad aprire il campo, Bailey a spaccare la difesa e Gianolla (anche quest’anno su livelli molto alti) a creare e organizzare il gioco. Quando in campo c’è Davis invece la squadra appare meno efficace o quantomeno, magari con più talento e punti nelle mani, ma di certo più prevedibile e accoppiabile per la difesa avversaria. Comunque il bilancio è senz’altro positivo e la squadra resterà fino alla fine in lotta per le posizioni tra la quinta e la settima.

BATTIPAGLIA 6 Se le partite durassero 39′ o giù di lì, il record sarebbe un 2-10 piuttosto drammatico. Invece le tre vittorie al supplementare maturate in casa contro Parma e Umbertide e in trasferta contro l’ultima in classifica, tutti match pareggiati nel finale (questo senz’altro è un merito, ma anche il segno che gli episodi fin qui non hanno girato certo in negativo), garantiscono la sufficienza, ma nulla più. Se ci si aspettava un salto di qualità definitivo dalle tante giovani in organico, infatti, le attese fin qui non sono state rispettate, se non solo in parte. Tante, troppe palle perse (più di 20 a partita), una difesa non sempre irreprensibile, insomma ci sono tanti aspetti sui quali lavorare. Intanto sul mercato si è già operato, tagliando Zanoguera per far posto a Boyd, che ha esordito con 18 punti contro Umbertide, ma sul lungo periodo non siamo sicuri sia tanto superiore alla spagnola. Gray sta producendo molto sotto canestro (17 punti e 11 rimbalzi di media), anche se non sempre è incisiva come potrebbe (ma questo è il suo limite storico, altrimenti sarebbe una giocatrice di altissimo livello), Treffers è forse la nota più lieta fin qui. Tagliamento sta segnando 13,6 punti di media ed è la miglior marcatrice italiana (anche se i numeri vanno come sempre interpretati, a quante altre italiane è concesso di finalizzare 18 possessi offensivi di media per match? per fare dei nomi Sottana e Consolini sono a 10, Macchi addirittura a 8, la più vicina a questa cifra è F. Dotto con 15), molto bene, però la pugliese non dovrà commettere l’errore di accontentarsi del suo pur splendido tiro. Da segnalare a inizio stagione qualche infortunio, su tutti quello di Bonasia, che ha un po’ limitato il roster. Però le sconfitte con le big sono state tutte troppo nette, tranne forse a Venezia dove la squadra rimase in gara per tre quarti prima di crollare negli ultimi minuti e soprattutto lontano dal calore del PalaZauli è arrivato un solo successo contro l’ultima in classifica, peraltro dopo due overtime. Comunque a inizio stagione si pronosticava un ottavo posto per le campane, la posizione al momento è quella, pur con un record negativo, quindi per adesso la sufficienza c’è.

PARMA 6,5 Campionato in linea con le aspettative, una squadra che si appoggia molto alla produzione del duo Ugoka-Clark. Era partita abbastanza bene, con il filotto di tre successi di fila su Napoli, Torino e Orvieto in mezzo a due sconfitte molto onorevoli in trasferta contro Lucca e Ragusa (81 punti segnati alla difesa toscana e in gara fino all’ultimo al PalaMinardi), poi però sono arrivate due nette sconfitte con Umbertide e San Martino (-26 e -24 rispettivamente). Ultimi 4 match comunque positivi, con le vittorie su Geas e Cagliari, la sconfitta al supplementare di Battipaglia e quella preventivabile contro Schio, dove comunque il Lavezzini ha fatto un’ottima figura, conducendo per quasi metà gara. Notevole l’oltre 40% da 3 di Spreafico, tra l’altro prendendo 6 tiri di media dalla distanza per match, anche se quando a smistare assist ci sono le mani di Francesca Zara tutto è più semplice. In caso di vittoria con l’ultima in classifica alla ripresa del torneo, si girerebbe a quota 12, in perfetta linea con le potenzialità della squadra.

TORINO 5,5 Vero è una neopromossa e per adesso è in linea di galleggiamento per salvarsi, però da quest’organico era lecito attendersi di più. Soprattutto da Smith, giocatrice che lo scorso anno giocava oltre trenta minuti e andava in doppia cifra con regolarità (anche se giocando in una squadra piuttosto improbabile a quei livelli qual era Brno). Anderson invece sta facendo bene il suo (18,6 punti con quasi 4 assist e 4 recuperi a partita e ottime percentuali. Sotiriou dipende troppo dalle sue percentuali al tiro, ma è pur sempre nazionale della Grecia che agli ultimi Europei ha eliminato l’Italia. Insomma, solo la presenza di queste tre giocatrici rende il roster piemontese oggettivamente superiore a quello delle concorrenti per la salvezza. Per questo motivo la stagione non può essere sufficiente fin qui. E pensare che il campionato era partito bene, con due successi nelle prime tre giornate, da lì in poi è arrivato però solo la vittoria di Orvieto in un match a punteggio bassissimo (49-52) e soprattutto al PalaEinaudi sono arrivate soltanto sconfitte. Per coltivare qualche ambizione occorrerà quindi cambiare marcia soprattutto in casa, anche se in uscita dalla sosta la squadra è attesa da 3 trasferte di fila, La nota positiva è che le tre vittorie sono arrivate in tre scontri diretti e questo a fine anno potrebbe risultare decisivo. Anche se l’organico di Torino è migliore di quanto direbbe una salvezza arrivata per classifica avulsa.

CAGLIARI 7,5 Può sembrare un voto esagerato, ma alzi la mano chi pensava che la formazione sarda alla fine del girone d’andata non solo avrebbe avuto 6 punti, in piena linea di salvataggio, ma che sarebbe stata una formazione in grado di contendere fino all’ultimo minuto il successo a formazioni come Napoli. Se qualcuno ha alzato le mani, mente sapendo di mentire. Il C.U.S. fin qui ha fatto un vero e proprio capolavoro, con 6 giocatrici di rotazione, diventate 5 dopo l’infortunio di Gombac. Facile indicare Prahalis, con i suoi 24,4 punti di media e i 50 di Sesto San Giovanni di cui ancora si parla, però anche Milic con 17 punti e oltre 10 rimbalzi sta dando il suo contributo, così come il capitano Arioli. Non sarà facile nel girone di ritorno confermarsi e per salvarsi si dovrà soffrire fino alla fine. Però finora la stagione di Cagliari merita solo applausi.

ORVIETO 6 La bella vittoria nel derby con Umbertide vale la sufficienza per la formazione umbra, che pure era apparsa in crescita anche nelle ultime uscite, compresa la sconfitta di Napoli arrivata dopo 30 minuti di buon livello. La perdita per infortunio di Ivanova, che poi ha rescisso, insomma alla fine si sta rivelando la classica addizione per sottrazione. La società è ora alla ricerca di un’altra comunitaria e da questa scelta dipenderà molto dell’esito della lotta per la salvezza di Orvieto. Il tallone d’Achille vero dell’Azzurra Ceprini fin qui sono stati gli scontri diretti. L’unica vittoria è arrivata contro Cagliari, per il resto solo sconfitte, mitigate dalle vittorie con Battipaglia e Umbertide che dimostrano comunque come la squadra abbia dei buoni valori. Sta avendo un buon impatto Taryn Wicijowski, il centro canadese che senza dubbio con la sua meccanica di tiro peculiare, specialmente ai liberi, un gesto che ci si aspetterebbe piuttosto sulla pedana del getto del peso, non è un esempio di tecnica, però con la sua presenza fisica si fa sentire molto sul pitturato (12 punti e quasi 10 rimbalzi di media) e ha anche una discreta comprensione del gioco come movimenti e blocchi e nelle ultime partite sta migliorando molto. Chi invece è in calo dopo un buon avvio è Blake Dietrick, dalla quale, nonostante i 17 punti di media, sarebbe lecito attendersi qualcosa di più: il prodotto di Princeton abbina a un notevole talento anche delle buone doti atletiche, al momento (questo avveniva anche al college) non riesce ancora a esplorare completamente i limiti delle proprie possibilità. Tra le italiane una nota di merito va a Valentina Baldelli che sta disputando una stagione davvero eccellente, 9 punti col 44% da 3.

SESTO SAN GIOVANNI 6 L’impatto del Geas con la serie A1 quattro anni dopo non è stato dei più semplici. Complice va detto anche una serie di inconvenienti, soprattutto di natura fisica, che hanno molto ridotto le rotazioni: Laterza e Gambarini non hanno ancora neppure iniziato la stagione, Kacerik è rimasta fuori un mese, poi c’è stata la situazione di Poston, rimasta per sole due partite. Inoltre con un organico così giovane, in quasi tutte le giocatrici alla prima esperienza in serie A1, era da mettere in conto qualche difficoltà nella prima fase. Non sorprende così che, dopo la vittoria contro Orvieto all’opening day, arrivata in maniera per la verità un po’ episodica, siano giunti 8 stop di fila prima della vittoria di Umbertide, sul cui slancio è arrivato anche il successo sull’ultima in classifica, prima del fisiologico stop di Lucca, dove nel primo quarto l’incontro comunque è rimasto in parità. Gli elementi per essere ottimisti però ci sono. Intanto il Geas ha mostrato una buona organizzazione di gioco, l’esperienza di Mandache sta risultando molto importante, Kacerik e Barberis hanno avuto un ottimo impatto con la massima serie, mentre da Brown ci si attende maggior continuità. La rookie statunitense sta alternando prestazioni eccellenti ad altre rivedibili, è ancora giovane, ma la sua produzione offensiva e il suo atletismo sono assolutamente necessari per la lotta salvezza della squadra. Sarà importante ora vedere come si inserirà Correal, che potrà senz’altro dare una mano importante sotto canestro, dove le rossonere soffrivano oggettivamente in termini di centimetri. Quando rientrerà anche Laterza, si formerà un terzetto di lunghe davvero niente male.

VIGARANO s.v.

Nella foto: Camille Little (foto Castoria da archivio)

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