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A Capodarco sventola la bandiera australiana, vittoria di Jay Hindley

Nella foto: Hindley esce in testa dall’ultimo passaggio sul muro davanti a Ravasi

Due anni dopo la vittoria di Robert Power (il quale tra l’altro proprio in questi giorni ha ricevuto il via libera per tornare alle corse), sul cielo di Capodarco torna a garrire al vento la bandiera con la Union Jack e la Croce del Sud. Merito di Jay Hindley, che porta al successo la nazionale australiana superando sul traguardo del paese marchigiano il portacolori del Team Colpack Edward Ravasi. Per il 20enne di Perth, che nella passata stagione era tesserato per l’Aran Cucine di Umberto Di Giuseppe e quindi conosce bene queste strade, non lontane dall’Abruzzo, si tratta del primo successo in carriera in una gara di livello internazionale, che arriva dopo essersi messo in luce negli ultimi 24 mesi tanto nel calendario italiano, che in quello australiano (disputato con la casacca della Continental Attaque Team Gusto) che in questa estate spesa in giro per l’Europa con la selezione dei migliori under 23 del suo paese (secondo in una tappa e nella generale dell’An Post Ras i risultati più importanti).

È stata un’edizione caratterizzata dal caldo e da un’andatura elevatissima fin dalla partenza. Già nel primo giro del circuito pianeggiante di Porto S. Giorgio, infatti, è nata la fuga di 17 atleti che ha caratterizzato pressoché l’intero svolgimento della corsa. Si tratta di Affini (Selle Italia), Oien (Usa), Rikunov (Russia), Gibson, Wood (Gran Bretagna), Luchshenko (Astana), Gibbons (Dimension Data), Gerrits (Monaco), Meyer (Aix-en-Provence), Poljanec (Sava), Kuklewicz (Life Team), Moschetti (Viris), Grodzicki (Palazzago), Bresciani (Gallina), Ferrari (Named), Onesti (Aran). Restrepo (Montegranaro). All’inizio il gruppo lascia fare, e il vantaggio cresce fino a sfondare i 5 minuti.

Nel corso del terzo passaggio sulla salita verso il Gpm posto di fronte al monumento a Fabio Casartelli, arriva la prima reazione importante, portata dalla nazionale australiana, considerata già alla vigilia la squadra di riferimento e rimasta esclusa dall’azione della mattina. Hamilton, il vincitore di Poggiana Storer e Hindley forzano quindi il ritmo e il gruppo esplode letteralmente. In scia al trenino aussie rimangono solamente in undici. Resiste compatto il Team Colpack con ben tre rappresentanti, Orsini, Ravasi e Bettinelli, assieme a loro lo statunitense Curran, il russo Vlasov (Viris), il bielorusso Riabushenko (Palazzago), Cheraskov (Russia), Carboni (Unieuro), Billi (quarto lo scorso anno, General Store) e La Terra Pirré (Malmantile).

La fatica inizia a farsi sentire, così nelle due tornate successive la corsa letteralmente esplode. Tanti corridori vanno in difficoltà, in testa cedono uno dopo l’altro Rikunov, Gibson, Gerrits, Poljanec, quindi Moschetti e Gibbons e poi Kuklewicz. Dal drappello inseguitore invece fuoriescono e riescono a riportarsi sui primi Hindley, Curren, Orsini e Carboni. Ma la situazione rimane molto fluida. I neo-rientrati forzano in salita e a 35 km all’arrivo, nell’ultima ascesa con passaggio al monumento Casartelli, fanno la differenza. Con loro dei fuggitivi della prima ora restano infatti soltanto Affini, Wood e Lukhshenko. Ma dietro di loro risalgono forte Hamilton, Storer, Ravasi e Riabushenko che, assieme a Vlasov agganciatosi in un secondo tempo, riescono a rientrare in discesa.

Si presentano quindi in 12 all’attacco del muro di Capodarco ed è palese che la corsa sia ristretta a questi uomini. Il primo passaggio, con Carboni che scollina in testa, non genera che piccoli frazionamenti, subito ricuciti in discesa. Nel tratto in pianura dell’ultimo giro, un Orsini molto attivo prova ad anticipare tutti, ma l’Australia, forte della sua superiorità numerica, non lascia spazio. Storer e Hamilton fanno l’andatura sulla salita finale, poi giunti al muro, Hindley accelera e alla sua ruota rimane solo Ravasi, che però nel testa a testa sulla retta finale deve accontentarsi della seconda piazza. Per il 22enne varesino si tratta del 5 secondo posto di una stagione nella quale ha già festeggiato 3 vittorie. Alle loro spalle, per la terza posizione si presenta in solitaria Riabushenko che continua così la sua ottima striscia agostana, mese che l’ha visto imporsi sia a Felino che a Briga (cui aggiungere il secondo posto in Puglia alla Coppa San Sabino). Per il bielorusso della Palazzago il podio vale anche un deciso allungo nella graduatoria del Cappello d’Oro, della quale già era leader, I suoi punti di vantaggio sul primo inseguitore Bernardinetti sono infatti ora 16.

Per la quarta piazza Hamilton precede di poco Carboni, mentre Vlasov chiude più staccato sesto davanti a un Lukhshenko che corona in settima posizione una giornata trascorsa tutta in fuga. Orsini, Curran e Affini completano la top ten di una corsa che per l’ennesimo anno ha visto andare in scena sulle strade del borgo fermano una vera e propria festa del ciclismo, con un pubblico numerosissimo e appassionato e la perfetta organizzazione del Gc Capodarco, coordinato da Gaetano e Simone Gazzoli e da Adriano Spinozzi.