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CDM Cali, la giornata finale

Nel segno degli omnium la giornata conclusiva della tappa di Coppa del Mondo di Cali. Nella gara maschile dopo le prime tre prove era al comando il russo Manakov su Elia Viviani, lo stesso duello che aveva caratterizzato gli Europei nella prima fase. Dopo un chilometro da fermo interlocutorio, specialità nella quale entrambi hanno dovuto contenere i danni, il veronese del Team Sky sembrava però aver messo un’ipoteca sul successo grazie al secondo posto nel giro lanciato, con Manakov solo 14° ad accusare in quel momento di 14 punti, superato anche dal coreano Park e incalzato da vicino dal tedesco Kluge. Però la corsa a punti conclusiva è risultata decisiva cambiando completamente la geografia della gratuatoria, visto che tantissimi atleti sono riusciti a conquistare un giro. Tra di essi non Viviani però, che così con i 15 punti complessivi raccolti ha dovuto accontentarsi della terza piazza, riuscendo a difendersi per 1 punti dalla rimonta di Veldt (173-172). A lottare per il successo sono stati quindi lo stesso Manakov e Kluge, che dopo aver guadagnato il giro nella prima fase della corsa, sono rimasti a lungo a pari punti al comando, prima che il portacolori della Leopard facesse la mossa decisiva imponendosi nel terzultimo sprint e rompendo l’equilibrio. Per il russo è un successo fondamentale: la sua federazione infatti prima di Calì non rientrava tra quelle che si sarebbero qualificate per Rio. Grazie ai 150 punti conquistati, però è arrivato il sorpasso alla Bielorussia, anche se di un punto soltanto. Insomma, sarà ancora una lunga battaglia. Battaglia dura che però non coinvolge l’Italia: grazie agli straordinari risultati di Viviani, infatti, la nazionale azzurra occupa il terzo posto assoluto della classifica internazionale, prima a livello europeo. Insomma il pass è molto vicino.

Tra le donne invece il successo è andato alla magnifica Laura Trott, epitome della completezza su pista: sempre sul podio parziale delle prime cinque prove, nella corsa a punti non si è limitata a controllare, ma ha guadagnato un giro, giusto per mettere in chiaro le cose. 213 punti il complessivo finale, punteggio stratosferico se pensiamo che la seconda, la francese Berthon, si è fermata a 160. La transalpina comunque è stata protagonista di una bella rimonta nella seconda giornata con il secondo posto nei 500 m da fermo e la vittoria nel giro lanciato. Terza la specialista Sarah Hammer che con una bella corsa a punti ha superato Kirsten Wild, crollata soprattutto a causa del 22° posto nei 500 metri. Per Simona Frapporti è arrivata la 14^ piazza complessiva, non è riuscita alla bresciana la bella rimonta degli Europei. In chiave qualificazione olimpica la situazione rimane molto fluida. Francia, Bielorussia (con Sharakova 5^) e Spagna (con Olaberria 6^), sono con questo risultato passate avanti all’Italia, che a sua volta è riuscita a tenere le distanze dalla Russia, 16^ con Balabolina, e a recuperare 45 punti sulla Polonia qui assente. Queste sei nazioni citate, racchiuse in appena 61 punti, si combatteranno per gli ultimi 3 pass riservati all’Europa probabilmente fino ai mondiali di Londra.

Nel torneo della velocità maschile successo per il russo Dmitriev che pure non aveva avuto un avvio perfetto. Solo 13° in qualificazione, era stato eliminato da Hoogland negli ottavi, in un duello che si ripeterà anche più avanti. Vinto il ripescaggio, era riuscito a estromettere Glaetzer nei quarti con una perfetta prova nella bella e da lì in poi è stato impeccabile. 2-0 sia a Nederlag in semifinale sia a Hoogland nel nuovo confronto, stavolta ben più importante, in finale. Quattro vittorie su quattro nel momento decisivo, tutte arrivate di misura ma non sbagliando una mossa. La sfida per il bronzo ha visto Nederlag prevalere nel derby tedesco con Levy, in gara con la divisa del club, il Team Erdgas.

Nel keirin femminile successo invece di Kristina Vogel che dopo qualche delusione di troppo nella velocità torna a far vedere il suo grande talento e nella pista dove si laureò tre volte iridata nel 2014 si impone in una finale di altissimo livello, superando la cinese Guo e la specialista russa Gnidenko. La francese Cueff, Lee di Hong Kong e l’altra cinese Zhong, che era stata intoccabile nella velocità ma qui ha fin da subito remato nelle retrovie, dovendo passare per i ripescaggi e poi entrando in finale con l’ultimo piazzamento utile. A differenza di Vogel che ha dominato, vincendo tutte le batteria cui ha partecipato.

Gran finale, come tradizione vuole, con la madison che ha parlato tedesco con la coppia Thiele-Rohde che ha costruito il suo successo sul giro guadagnato, grazie al quale sono stati sufficienti 6 punti. Secondi gli spagnoli Mora e Torres, nonostante una caduta che li ha frenati. 4 punti per gli iberici, unico altro team a mantenersi a pieni giri. Bronzo per il sodalizio che aveva dominato la gara, con due successi e tre secondi posti nei sei sprint, ma si è fatta sorprendere dalle prime due coppie. Parliamo della Svizzera con Kueng e Schir, una formazione giovane e di talento che, se il portacolori della Bmc non dovesse essere troppo distolto dagli impegni su strada e nell’inseguimento, potrebbe provare a rinverdire la strepitosa tradizione elvetica nella specialità, da Risi-Marvulli in giù. Per l’Italia c’erano in gara Liam Bertazzo e Francesco Lamon, coppia giovane alla quale si chiedeva soprattutto di fare esperienza. Il tandem ha raccolto un punto al primo sprint, poi nel finale ha accusato, perdendo tre tornate e finendo in decima posizione.

La prossima tappa di Coppa del Mondo è in programma in Nuova Zelanda, a Cambridge, nel primo fine settimana di dicembre. Altri importantissimi punti olimpici in palio, anche se, vista la località e la data, non saranno in troppi a sobbarcarsi una trasferta così impegnativa, fattore che quindi potrebbe cambiare molte gerarchie nei vari ranking.

Nella foto: la premiazione della Germania come miglior nazione della tappa di Cali (foto uci.ch)