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Note dall’Opening Day di Lucca

Come per ogni primo giorno di scuola che si rispetti, non è certo l’Opening Day il momento che possa esprimere promozioni e bocciature. Il vernissage, organizzato quest’anno in maniera impeccabile da Lucca, come sempre è stato un bel momento che ha permesso di vedere all’opera tutte le strade e di ritrovarsi dopo la lunga pausa estiva, ma dal punto di vista tecnico non può aver dato altro che le prime indicazioni tendenziali, con tutti i noti caveat del caso: giocatrici che ancora devono arrivare, altre giunte da pochi giorni, amalgama da trovare, ecc. Vediamo di tirare comunque le fila di quanto osservato nella due giorni toscana.

Tabellini

San Martino di Lupari – Umbertide 68-56

San Martino: Mahoney 7, Filippi 3, Tonello 8, Fassina 3, Bailey 21, Keys, Sulciute 11, Gianolla 10, Sbrissa 2, Fabbri 3. All. Abignente
Umbertide: Cabrini, Dell’Olio, Moroni 7, Conti ne, Milazzo 3, Clark, Paolocci ne, Fusco ne, Brown 24, Bove 6, Mancinelli 5, Mallard 11. All. Serventi
MVP D-Sport: Bailey – D-Sport Cup: Bailey 5 p. – Brown 3 p. – Sulciute 2 p. – Tonello 1 p.

Broni – Napoli 74 – 64

Broni: Stokes 13, Costa ne, Madu 16, Pavia ne, Colombi ne, Bratka 11, Ravelli 8, Zampieri 2, Bonvecchio 7, Soli 3, Richter 14, Fusari ne. All. Sacchi
Napoli: Pastore, Cinili 11, Silov ne, Carta ne, Chesta 9, Gonzalez 14, Dentamaro 3, Sorrentino ne, Gemelos 15, Plaisance 12. All. Ricchini
MVP D-Sport: Bratka – D-Sport Cup: Bratka 5 p. – Gonzalez 3 p. – Madu 2 p. – Stokes 1 p.

Venezia – Torino 63-51

Venezia: Micovic 5, Melchiori 6, Carangelo, Sandri, Cubaj, Ruzickova 10, Dotto 2, Fontenette 20, Walker 17, Favento 3. All. Liberalotto
Torino: Giacomelli ne, Tikvic 11, De Chellis ne, Kacerik 2, Quarta 2, Conte ne, Bruner 15, Cordola, Marangoni 2, Ceriani ne, Davis 15, Gatti 4. All. Spanu
MVP D-Sport: Fontenette – D-Sport Cup: Fontenette 5 p. – Walker 3 p. – Tikvic 2 p. – Ruzickova 1 p.

La Spezia – Ragusa 54-69

La Spezia: Bocchetti 4, Nori 2, Aldrighetti ne, Corradino, Premasunac 15, De Pretto 13, Bacchini ne, Hrynko 17, Pappalardo, Linguaglossa 3, Olajide, Carrara ne. All. Cosolini
Ragusa: Nicholls 8, Consolini 5, Gorini 13, Valerio, Spreafico 2, Formica 2, Bagnara 2, Brunetti 2, Vanloo 14, Ndour 21. All. Lambruschi
MVP D-Sport: Ndour – D-Sport Cup: Ndour 5 p. – Gorini 3 p. – Vanloo 2 p. – Premasunac 1 p.

Schio – Battipaglia 66-43

Schio: Yacoubou 7, Bestagno 10, Gatti 1, Miyem 6, Tagliamento ne, Anderson 3, Masciadri 6, Zandalasini 12, Sottana 13, Ress 2, Macchi 6. All. Mendez
Battipaglia: Orazzo 6, Chicchisiola, Porcu 3, Verona 2, Trimboli 5, Trucco 5, Vella, Noblet 14, André, Sotiriou 8. All. Riga
MVP D-Sport: Bestagno – D-Sport Cup: Bestagno 5 p. – Ress 3 p. – Miyem 2 p. – Yacoubou 1 p.

Lucca – Vigarano 65-48

Lucca: Battisodo 3, Landi, Tognalini 6, Pedersen 7, Dotto 5, Wojta 8, Harmon 19, Crippa 17, Miccoli, Salvestrini ne, Ngo Ndjock, Mandroni. All. Diamanti
Vigarano: Ferraro ne, Littles 18, Rosier ne, Ciarciaglini ne, Tridello ne, Reggiani 2, Crudo 7, Granzotto, Cigliani, Vian 2, Aleksandravicius 5, Orrange 14. All. Solaroli
MVP D-Sport: Crippa – D-Sport Cup: Crippa 5 p. – Harmon 3 p. – Wojta 2 p. – Pedersen 1 p.

Partiamo, noblesse oblige, dalle campionesse d’Italia di Schio, che contro Battipaglia hanno ottenuto la vittoria più larga tra le sei partite disputate. Il Famila non ha mai dato l’impressione di spingere a fondo sull’acceleratore né di innestare le marce alte, anzi, talvolta ci sono stati evidenti errori di distrazione, come rimesse laterali battute direttamente in mano ad avversarie o banali palle perse. Alla fine le ottime prestazioni di Sottana (13) e Zandalasini (12) sono state sufficienti per vincere in tranquillità la partita, decisa dai 6 minuti a inizio terzo quarto in cui il Familia ha tenuto inviolato il proprio canestro. La Treofan, da parte sua, orfana dell’infortunata Brooque Williams, aveva poche armi da opporre allo strapotere scledense, tuttavia la società che da anni persegue con maggior coerenza in Italia il progetto giovani, può uscire dall’impari sfida con alcune indicazioni interessanti. Intanto il carattere e la determinazione che ha permesso alle campane di sfruttare gli errori scledensi nel primo tempo, chiudendo i 20 minuti iniziali sotto di soli 9 punti. Poi la prestazione di alcune giovani, come Trucco, che hanno fatto vedere, al netto di qualche comprensibile ingenuità, di poter già stare bene in campo a questi livelli. I 14 punti di Noblet sono arrivati con percentuali scarse (3/15 da 2), ma la giocatrice cubana ha messo in campo una grande energia e una discreta mano da fuori (2 triple a segno). Considerando che non troverà sempre davanti Yacoubou, Miyem e Ress e che quando ci sarà Williams in area si apriranno giocoforza più spazi, può considerarsi un inizio promettente.

Tutt’altro che promettente era stato invece l’inizio di Lucca, che nei primi 15 minuti di match era parsa lontana parente del meccanismo quasi perfetto visto lo scorso anno, con Vigarano che era scappata a +10 (14-24) e pareva avere a favore l’inerzia del match, grazie a una grande prova di Littles (18 per lei, che poi sarà limitata dai falli, e questa è una delle chiavi della partita), all’impatto iniziale di Reggiani, molto motivata da affrontare la sua ex formazione, e da un inizio lento di Lucca, con diversi errori in attacco, spesso irretito dalla zona estense, e una difesa non perfetta. I numeri dicono di 24 subiti nei primi 15 minuti e altrettanti concessi nei restanti 25, 8 dei quali arrivati negli ultimi minuti a match ormai deciso. Superato l’approccio, Lucca ha iniziato a macinare il suo gioco, forzando recuperi in serie (saranno 28 alla fine) e trovano, da metà terzo quarto in poi in particolare, anche le percentuali da 3 per scardinare l’ostica zona vigaranese, con Harmon (19) e Crippa (17) sugli scudi. Da rivedere l’impatto della panchina, tutta cambiata in estate, ma c’era da aspettarselo: entrare in un sistema rodato come quello lucchese all’inizio non è mai semplice.

Quello degli inizi shock è stato un po’ il leit-motiv di questo Opening Day. Ragusa addirittura è partita 0-12 contro La Spezia, impegnando più di 6 minuti per segnare il primo canestro su azione. Evidente come il roster siciliano, profondamente rinnovato sul mercato, con giocatrici come Nicholls e Ndour arrivate in ritardo per gli impegni olimpici, debba ancora conoscersi meglio, infatti in questi primi minuti dal campo si sono spesso viste le giocatrici faticare a trovare le giuste spaziature, cercando di intendersi anche con evidenti gesti. Quando poi dalla fine del primo quarto la squadra ha iniziato a cercare meno di eseguire e si è affidata più a tiri veloci, riaprendo subito l’azione dopo il recupero o il rimbalzo difensivo, è emerso il talento del roster siciliano, con le varie giocatrici che hanno fatto valere il loro tasso tecnico, come mostrano i i 21 punti di Ndour e i 14 di Vanloo, impreziosite anche da qualche giocata spettacolare da parte della belga. La Spezia comunque, almeno finché le energie e il roster più corto, con oltretutto l’assenza di Sesnic, glielo hanno permesso, ha tenuto ottimamente il campo, grazie a uno sforzo collettivo e a una grande coesione. Si sono viste anche individualmente cose interessanti. Hrynko, 17 punti, al di là delle percentuali, ha mostrato una facilità di tiro anche dal palleggio notevole, situazione che può diventare un’arma molto importante, Premasunac si è mostrata una lunga molto solida e completa (15 punti) e De Pretto ha segnato 13 punti, tutti al termine di azioni di pregevole fattura. Insomma, a prescindere dal punteggio, per coach Corsolini sono più le note positive.

Venezia – Torino è la classica partita difficilissima da analizzare. Vuoi per l’orario inconsueto, mezzogiorno, vuoi perché era l’esordio, in pratica sono andati in scena due match. Il primo, durato 30 minuti, ha visto Torino disputare una gran prestazione, soprattutto difensivamente, e infatti la Fixi Piramis conduceva a quel punto 43-35 e soprattutto sembrava in controllo della situazione. Nell’ultimo periodo invece Venezia è stata letteralmente travolgente, ha segnato 28 punti in 10 minuti, lasciandone appena 8 agli avversari. Indubbiamente Torino ha accusato psicologicamente la rimonta veneta, ma l’Umana ha ribaltato la partita in primo luogo tecnicamente, mettendo Fontenette in posizione di play (super partita per lei con 20 punti, 7 recuperi e 6 rimbalzi) e iniziando a sfruttare la presenza e la mobilità di Walker e Ruzickova per aprire spazi dentro o fuori l’area (non a caso 3 delle 4 triple veneziane nel match sono arrivate in questo periodo). Nei primi 30 minuti tutto il gioco era stato molto più statico, non a caso la prima fonte di canestri per Venezia erano state le tante palle perse di Torino (21), che sono state il vero limite piemontese durante tutto il match, impedendo prima alle torinesi di prendere il largo e poi favorendo la rimonta veneta. Almeno per 30 minuti, comunque Torino ha difeso molto bene, notevole in particolare la prestazione nella propria metà campo di Alice Quarta, tante belle giocate a sporcare o comunque rendere difficili i possessi avversari. Nel finale, è però saltato completamente il tagliafuori e i 13 rimbalzi offensivi concessi a Venezia sono un’altra delle chiavi della sconfitta. In attacco la squadra si è affidata soprattutto alle due americane Davis e Bruner (15 a testa), che hanno forse un po’ troppo accentrato il gioco rendendolo poco fluido, ma si sono anche confermate una delle coppie di maggior talento della lega. Per Torino occorrerà comunque ripartire dai primi 30 minuti. Giocando in quel modo può ritagliarsi un posto subito alle spalle delle big.

La grandissima sorpresa della due giorni è stata la vittoria di Broni su Napoli, non solo per il risultato in sé ma anche per l’autorità con cui le pavesi hanno condotto in porto il successo. La situazione più evidente balzata agli occhi nel corso del match è stara come ogni singola situazione di palla vagante, possesso conteso, sia sempre finito con la sfera in mano a una giocatrice biancoverde. Sintomo evidente di una maggiore energia messa in campo, data dall’entusiasmo di una delle piazze più calde del basket italiano, finalmente arrivata a esordire in serie A1. Ma ha impressionato anche la mentalità di Broni. Per due volte Napoli è risalita da uno svantaggio in doppia cifra, arrivando pure a sorpassare. E per due volte è stata prontamente e quasi prepotentemente ricacciata indietro. Neanche l’infortunio di Bratka, che con 11 punti in 9 minuti aveva avuto un ottimo impatto. Tutto il reparto lunghi si è espresso ad alti livelli, Madu Ndidi, pescata dalla società lombarda nell’estrema periferia del basket mondiale, è andata in doppia doppia con 16 punti e 13 rimbalzi, ed è stata importante anche in altri aspetti, come nel fondamentale del blocco. Alice Richter ha messo a segno 14 punti, colpendo sia da sotto che da dietro l’arco (2/2 da 3). Ma tutta la squadra ha girato al meglio, ispirata da una Soli da 5 assist, con Stokes autrice di 13 punti con ottime percentuali e di ben 5 recuperi. Per Napoli c’è poco da salvare. Qualche sprazzo di talento di Gemelos (15 per lei), che si è creata dal palleggio quasi tutti i suoi punti, ma che adesso dovrà star ferma un mese per un infortunio alla mano, e l’energia di Debora Gonzalez che, seppur in maniera non sempre ordinata, è stata quella che ha dato la scossa ai due tentativi di rimonta partenopei (14 per la play argentina). Certo, non mancano le attenuanti: Gray ancora è negli Usa, Plaisance era sbarcata solo da poche ore, neanche giorni, Carta è ai box per infortunio (ma anche Broni era priva di Pavia), però al di là di tutto, l’intensità vista sul campo è risultata del tutto insufficiente. Per quanto spesso sia una soluzione semplicistica e comoda, quindi, considerando anche il pregresso della passata stagione, il cambio di tecnico è apparso quantomeno inevitabile. Molino è adesso atteso da un lavoro importante, ma il materiale per far bene, basta scorrere i nomi del roster, non manca di certo.

Il match inaugurale invece si era concluso con la vittoria di San Martino su Umbertide. Una partita che ha visto la formazione umbra partire meglio, sulla scia di una precisione chirurgica da 3 punti e di una Brown che sarà un fattore per tutta la partita (24 punti per lei, miglior marcatrice della giornata). Poi c’è stato il break di San Martino, che dall’8-14 in 10 minuti ha inflitto a Umbertide un 22-7 che ha girato la partita. Da lì in poi c’è stato sostanziale equilibrio, con le squadre che hanno giocato praticamente sempre punto a punto, con break di al massimo 4 lunghezze. Le Lupe confermano così di essere la prima alternativa alle big attese del campionato, con la solita Bailey grande protagonista con 21 punti, 8 falli subiti e 6 recuperi, con una Gianolla per una volta più marcatrice (10 punti col 67% sia dal campo che da 3) che assistwoman, coadiuvata dagli 8 punti (100% dall’arco) di Tonello e una Sulciute che ha avuto un buon impatto in area. Proprio lì dove le cifre dicono è nata la vittoria luparense: 52% contro 36% al tiro da 2, 36-28 a rimbalzo. Per Umbertide è stata, a parte il black-out del secondo periodo, una buona prova di squadra. La formazione umbra è rimasta sempre attaccata al match, con grande cuore e determinazione e una buona prova complessiva al tiro da 3 (8/20). Nonostante la sconfitta, si è già vista evidente un’idea di squadra e l’impronta dell’allenatore. E si è capito che anche quest’anno, come sempre, affrontare la squadra di coach Serventi, sarà un bel rompicapo per tutti. Anche per questo motivo, la vittoria di San Martino ha un peso importante.