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Torna la Russia ad Anterselva, ancora un podio per Wierer

13 gennaio 2012. Perché questo giorno di quattro anni fa è una data storica? Perché rappresentava l’ultima vittoria della Russia in una sprint di Coppa del Mondo, autrice Olga Zaitseva. L’allora 33enne moscovita centrò il dodicesimo e penultimo successo individuale della carriera a Nove Mesto in Moravia. Non solo, ma da quel giorno quello che per praticanti è il più grande movimento del mondo aveva potuto esultare in sole due altre prove individuali, con l’ultimo alloro della citata Zaitseva in un inseguimento a Oberhof nel 2013 e con il lampo di Yurlova nella 15 km dei Mondiali 2015 a Kontiolahti. Per il resto erano arrivate solo briciole, trend confermato nelle prime 5 tappe di questa stagione, dalle quali era arrivato solo un podio con Podchufarova nella mass di Pokljuka.

Numeri che testimoniano come la Russia fosse il grande malato del biathlon femminile. Ancora forse è presto per gridare alla guarigione, ma la sprint di Anterselva rappresenta una netta controtendenza rispetto al quadriennio appena trascorso. La stessa Podchufarova infatti ha conquistato il primo successo della carriera, con Yurlova che, dopo il citato mondiale, trova con il terzo posto il secondo podio assoluto in Coppa del Mondo. Era dalla mass di Oslo-Holmenkollen del 2011 che non c’erano due russe tra le prime tre nella stessa gara. Per entrambe è stato decisivo lo zero al poligono, dato che conferma anche la tendenza stagionale che vuole sempre due atlete senza errori sul podio.

A infilarsi in mezzo alle due russe, una splendida Dorothea Wierer, al quinto podio della stagione, il nono della carriera, il primo in casa, visto che la 25enne italiana è cresciuta a poche centinaia di metri dall’impianto di Anterselva. Fatale all’altoatesina l’errore al poligono, al quale come sempre è stata nettamente la migliore come tempi d’esecuzione, nella serie in piedi, però più che pensare alla penalità occorre sottolineare la splendida prova sugli sci, ottavo tempo assoluto a 30” da Gossner (oggi apparsa quella dei bei tempi, decima nonostante tre errori), ma per dire ad appena 12 da Dorin. Segnale evidente di come Dorothea sia sempre di più una biathleta completa, che poi certamente ha nel poligono un punto di eccellenza assoluto, ma che anche nel fondo sa farsi decisamente rispettare. E nell’inseguimento di sabato, su 4 poligoni, con soli 8 secondi di ritardo da Podchufarova e un gap favorevole abbastanza importante sulle altre big, si aprono scenari decisamente interessanti.

Quarta posizione per la francese Bescond, l’ennesima della carriera, però per la transalpina un gran passo avanti rispetto alle incerte prestazioni dell’inizio di stagione. Un errore a terra per lei, ha sbagliato in piedi invece l’ucraina Pidrushna, quinta. Sesta Dorin, ancora azzoppata dal poligono (un errore in entrambe le serie), settima la seconda delle italiane, Karin Oberhofer, che ha sbagliato in piedi e ha chiuso a 36” dalla vincitrice, con un passo sugli sci leggermente peggiore dei suoi migliori standard. Dietro di lei le due punte della Repubblica Ceca, Vitkova e Soukalova, letteralmente crollata (e non è una novità) nell’ultimo giro, infatti era quarta all’uscita dal secondo poligono. Gabriela difende il pettorale giallo, ma questo risultato (che va nella colonna degli scarti) è senza dubbio un’occasione sprecata per capitalizzare rispetto alle avversarie una situazione favorevole. Chiude la top ten, come già accennato Miriam Gossner, che oggi è tornata in modalità motoslitta, ed è davvero una bella notizia per tutto il movimento. A punti per l’Italia anche Lisa Vittozzi, 30^ con un errore, la miglior prestazione dell’anno. Peccato per Federica Sanfilippo, alle prese con i postumi della sindrome influenzale che l’ha costretta a saltare anche la staffetta di Ruhpolding, che quindi non ha potuto esprimersi al meglio.

Nella sprint maschile, invece, terzo successo in carriera su queste nevi per Simon Schempp, che dopo i problemi fisici della sosta natalizia è tornato evidentemente al top, il tedesco precede il russo Maxim Tsetskov e il norvegese Tariej Boe. Nessun italiano nei 10, ma ben 3 nei primi 20, con Hofer 12°, De Lorenzi 16° e Windisch 19°, buoni segnali in vista della staffetta di domenica. Sottotono invece la prova di Martin Fourcade, solo 28° con 3 errori.

Nella foto: il podio ((c) IBU/Rene Miko da biathlonworld.com)