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La settimana ciclistica: Valenciana, Bessèges, Herald Sun, Dubai, Costa degli Etruschi

Settimana molto intensa nel panorama ciclistico, ci si avvicina ai primi momenti della stagione e anche gli impegni si moltiplicano. Questa settimana erano in programma quattro corse a tappe in tre continenti differenti e poi si è anche aperto il calendario italiano con la classica prova di Donoratico.

Dopo otto anni di assenza, c’è stato il gradito ritorno della Vuelta Valenciana, che ha avuto un grande protagonista in Wout Poels. Il neerlandese del Team Sky ha infatti portato a casa la classifica generale, imponendosi anche nella cronometro (dal percorso piuttosto complicato altimetricamente) e la frazione probabilmente più dura, quella di Xorret de Cati, con nel finale la dura salita già vista tante volte alla Vuelta. Poels così arriva a quota 11 vittorie in carriera, ottenendo il primo successo sia contro il tempo sia in una graduatoria finale. Nell’altra frazione con arrivo in salita a Fredes si è imposto Daniel Martin, alla prima vittoria con la maglia della Etixx a interrompere un digiuno che durava per lui da Pechino nel 2014, mentre le due tappe riservate ai velocisti sono andate al 22enne neerlandese Groenewegen, anche lui al primo successo con la nuova squadra, la LottoNL, confermando le buone impressioni destate nel 2015 in particolare aggiudicandosi la Parigi – Bruxelles, e a Stijn Vandenbergh che con una perfetta stoccata nel finale anticipa la volata e torna a vincere una corsa a distanza di quasi 9 anni, quando il preziosissimo uomo squadra della Etixx vinse la generale del Giro d’Irlanda. Nella classifica finale Poels ha preceduto Luis Leon Sanchez e il compagno di squadra Benat Intxausti. Buone le prove di Fabio Aru, che è sempre rimasto tra i primi in salita, pagando qualcosa solo a cronometro e chiudendo dunque sesto nella generale. Molto bene anche Diego Rosa che è arrivato quarto nella prova contro il tempo, ha perso qualcosa a Xorret de Cati ma ha comunque mantenuto la settima piazza finale. Undicesimo Davide Formolo, molto consistente nei cinque giorni di gara.

In Francia era invece in programma l’Étoile de Bessèges, che ha visto il secondo successo in carriera nella prova dopo quello del 2012 di Jérôme Coppel. Il bronzo a crono dei Mondiali di Richmond ha realizzato il più classico dei colpi doppi nella cronoscalata conclusiva verso la Montée de l’Hermitage, nella quale ha preceduto Pinot e Peraud, guadagnando i secondi necessari per precedere in classifica Tony Gallopin. Le prime due frazioni per velocisti avevano visto il dominio di Bryan Coquard, sempre più uno specialista di questa corsa, nella quale ha ottenuto 7 delle 17 vittorie da professionista. Bilancio più che soddisfacente per la Direct Energie grazie anche a Sylvain Chavanel che ha portato a casa il successo nella terza tappa, regolando un gruppetto di 20 unità, mentre nella quarta frazione è arrivato l’unico successo non transalpino con la fuga a buon fine di Angel Madrazo, che ha aperto il conto delle vittorie per la Caja Rural nel 2016.

È iniziata anche la serie di prove mediorientali sul Golfo Persico con il Dubai Tour. Protagonisti come sempre i velocisti nella corsa organizzata da RCS Sport. Il primo sprint a Fujairah ha visto tornare al successo, dopo un 2015 contraddistinto da una sola vittoria, Marcel Kittel, all’esordio con la nuova divisa dell’Etixx. Il tedesco ha battuto in un serrato testa a testa colui che fino alla scorsa stagione era l’alfiere della formazione belga, ossia Mark Cavendish, secondo al debutto con i colori della Dimension Data. Terza piazza per Nizzolo, che precede altri tre italiani, Modolo, Palini e Guardini. Quello azzurro diventa addirittura un dominio nella seconda tappa a Palm Jumeirah, con un poker nelle prime quattro posizioni, in una volata condizionata anche da una caduta nel finale. Vittoria per Elia Viviani, che esulta per la prima volta nel 2016 nella stessa nazione dove a ottobre aveva conquistato l’ultimo successo del 2015. Dietro al portacolori del Team Sky si sono piazzati nell’ordine Modolo, Nizzolo e Guardini. Per il veronese anche la maglia azzurra di leader, persa il giorno dopo nell’arrivo più duro, quello di Hatta, su una rampetta ripida ma lunga appena 200 metri. Il successo è andato a uno specialista di questo genere di conclusioni, Juanjo Lobato, il cui cambio di ritmo gli ha permesso di vincere addirittura con un paio di secondi su Nizzolo, che ha preso la testa della classifica, e quattro sul duo elvetico formato da Dillier e Cancellara. Da sottolineare però il notevole piazzamento di Kittel, sesto subito dietro a Gilbert che il giorno dopo, vincendo anche l’ultima frazione a Burj Khalifa su Viviani e Cavendish ha guadagnato gli abbuoni necessari per conquistare anche la classifica generale davanti a Nizzolo e Lobato con Bennati e Rebellin nei dieci grazie alla buona prova di Hatta. Da segnalare l’ottima prova del marocchino Soufiane Haddi della SkyDive, decimo e primo dei giovani.

In Australia si è invece chiuso il calendario, almeno quello internazionale, con l’Herald Sun Tour, che una volta apriva la stagione a ottobre e ora invece la chiude. Ed è stata lo scenario di uno show del Team Sky, con Froome che è andato a cogliere i primi due successi stagionali, davanti al compagno Kennaugh. La corsa si era aperta con il veloce prologo di 2 km a Melbourne vinto da William Clarke. Già alla seconda frazione però il vincitore del Tour e il compagno di squadra hanno messo le cose in chiaro, con uno spettacolare attacco a due sull’ultimo G.P.M. che li ha portati a transitare in coppia sul traguardo infliggendo un  distacco importante a tutti gli altri in una tappa non certo durissima sulla carta, con il gallese a centrare la classica doppietta con la maglia di leader. La terza frazione è andata a Caleb Ewan, però l’australiano stavolta ha ottenuto la sua ennesima vittoria stagionale (3 nel calendario Uci, più tutte quelle arrivate nel circuito nazionale) non in volata ma in solitaria, in una tappa che ha visto Froome e Kennaugh aumentare il loro vantaggio. Dopo lo sprint vinto da John Murphy (seconda vittoria in carriera per il 31enne statunitense e prima stagionale per l’UnitedHealthCare). l’ultima frazione con arrivo in salita ha visto lo show di Froome che ha staccato tutti per la prima volta nel 2016, andando a precedere Howson e Jonathan Clarke. Alla prima corsa a tappe disputata così per il britannico arrivano segnali importanti verso gli obiettivi stagionali, Tour e Giochi di Rio.

Infine, a Donoratico il tradizionale Gp Costa degli Etruschi ha aperto il calendario italiano. Dopo la lunga fuga di Tonelli, Yamamoto e Boev nei primi tre quarti di gara, la corsa si è accesa nel finale, quando le asperità inserite negli ultimi anni a indurire un tracciato storicamente riservato ai velocisti, hanno selezionato 12 atleti, che poi sono diventati 11 a due km dall’arrivo per la foratura di Sanz. A imporsi nella volata ristretta è stato Grega Bole che ha regalato alla Nippo – Vini Fantini il primo successo della stagione, superando Francesco Gavazzi e Diego Ulissi. Quarta piazza per Andrea Fedi e ottimo quinto Giulio Ciccone, all’esordio da pro’ con la maglia della Bardiani. Anche Busato e Zardini hanno chiuso nei 10.

Nella foto: la vittoria di Viviani su Modolo e Nizzolo nel Dubai Tour (foto da comunicato RCS)

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