Qualificazioni Eurobasket 2017, il punto

Si sono giocate solo due giornate delle qualificazioni verso l’edizione 2017 dei campionati europei di basket femminile, molte squadre hanno disputato solamente una partita, eppure siamo già a un terzo del cammino. Anzi, per alcune formazioni l’accesso alla fase finale in Repubblica Ceca è addirittura a un passo, per altre il percorso appare ormai compromesso, frutto di una formula abbastanza peculiare, che rende praticamente fatale sbagliare anche una singola partita. Andiamo ad analizzare i risultati girone per girone.

GIRONE A

Lituania – Slovenia 64-73 (Sulciute 16; Erkic 19)

Se qualcuno avesse pensato che la Slovenia sarebbe stata una semplice vittima sacrificale al dominio baltico nel girone, questo match è la risposta. Il team alpino è uno dei più interessanti dell’intero panorama continentale, soprattutto in prospettiva. Il settore play è tra i migliori in assoluto, con Baric e Oblak, tra le lunghe ci sono diverse giovani interessanti, a partire dalla scledense Lisec, con a fare da collante l’esperienza di Erkic (addirittura migliore in difesa che in attacco, dove pure ha segnato 19 punti). In più in panchina siede uno degli allenatori più preparati del panorama continentale, almeno a livello di nazionali, ossia Dimar Grgic. Quella con la Lituana è stata una partita strana, in grande equilibrio per 15 minuti, con le padrone di casa a scappare con un parziale di 16-0 poi prima di subirne 15 in fila subito dopo. La contesa si è decisa nell’ultimo quarto, grazie al 15-6 degli ultimi minuti, completato dal canestro finale di Baric. La chiave del match le 27 perse lituane, convertite in 21 punti dalla Slovenia. Per le baltiche è la seconda sconfitta di fila dopo quella di Riga nel derby con la Lettonia, una situazione che pregiudica il cammino lituano forse definitivamente. Il massimo a cui la formazione di Samulenas potrà ambire infatti è un record di 2-2 a questo punto, che già di per sé, anche dando per scontate le due vittorie nelle prossime due partite, non darebbe la certezza né del secondo posto in questo gruppo, né tanto meno di uno dei sei posti di ripescaggio disponibili. La crisi lituana comunque non nasce oggi. Già agli Europei, infatti, nonostante una qualificazione al pre-olimpico sfiorata, si erano palesati diversi problemi e solo un paio di accoppiamenti favorevoli nei sorteggi e due vittorie contro Russia e Serbia che definire rocambolesche è quasi limitativo avevano trasformato un cammino zoppicante in un grande risultato. Ma ora i nodi sono venuti al pettine e non sarà facile rialzarsi per le baltiche (va detto che hanno trovato anche il girone nettamente più difficile di queste qualificazioni, in altri gruppi giocando così sarebbero state a quota 2 vittorie in carrozza).

Classifica: Slovenia 1-0 (+9), Lettonia 1-0 (+3), Lituania 0-2

GIRONE B

Estonia – Croazia 52-67 (Nikolai 13; Zellous 21)

Paesi Bassi – Francia 52-76 (Treffers 14; Miyem 16)

La Croazia ha vinto in Estonia. Ma per le balcaniche il cammino sembra ancora lungo. Contro una squadra nettamente inferiore, le giocatrici di Turic hanno avuto ancora una volta un approccio disastroso. L’Estonia si è portata sul 12-4 e poi addirittura sul 30-19, quindi il tasso tecnico delle ospiti, soprattutto di Zellous, è venuto fuori, ma davvero ancora la via della guarigione per la Croazia sembra lunga, nonostante un settore lunghe molto importante e sebbene non manchino anche giovani e giovanissime di gran livello, su tutte Dojkic, ma è il contesto tecnico nel suo complesso che sta attraversando un momento di sbandamento abbastanza evidente e forse avrebbe bisogno di una radicale rivisitazione. Nell’altro incontro la Francia ad Amsterdam ha proseguito il suo cammino tranquillo veleggiando verso una qualificazione, senza neanche schierare tutte le big (mancavano Gruda e Yacoubou tanto per fare due nomi). Nel primo quarto la partita è stata in equilibrio, poi la Francia poco a poco ha aumentato il vantaggio, senza mai imporre parziali eclatanti, ma arrivando alla fine sul +24 un po’ alla volta, sfruttando la lunghezza nettamente maggiore delle proprie rotazioni. Per i Paesi Bassi, comunque, come ha dichiarato anche Zera Butter a fine partita, quello che c’era da fare era stato fatto contro la Croazia, una vittoria che schiude le porte del secondo posto alle oranjes. La nota più positiva per De Wit è la conferma su alti livelli di Kourtney Treffers.

Classifica: Francia 2-0, Paesi Bassi, Croazia 1-1, Estonia 0-2

GIRONE C

Gran Bretagna – Italia 48-60 (Handy 16; Macchi 27)

Montenegro – Albania 99-39 (Mucovic 19; Zykaj 13)

La partita di Manchester dell’Italia era probabilmente il match chiave dell’intero girone, che adesso pare indirizzato a un duopolio tra le azzurre e il Montenegro che hanno la strada spianata verso le prime due piazze. Per l’Italia (per la cui partita rimandiamo all’articolo dedicato) si è visto chiaramente la differenza che corre tra avere Macchi o non averla come era il caso dell’Europeo. Questa pare al momento la differenza più importante, essendo ancora troppo presto per valutare tecnicamente il nuovo corso (questa poi dopo l’esibizione con gli Stati Uniti e l’allenamento agonistico con l’Albania) era anche il primo vero match significativo con Capobianco in panchina. I progressi da fare restano ancora molti, da tanti punti di vista, per adesso le belle notizie sono il rientro di Macchi (e di Cinili e Nadalin) e le due vittorie, che probabilmente erano anche i due aspetti più importanti in questo momento. Per il Montenegro contro l’Albania poco da dire, la formazione di Milatovic ha anche potuto far riposare molte delle big. L’incrocio di febbraio con l’Italia sarà un test importante per entrambe le formazioni.

Classifica: Italia (+95), Montenegro (+74) 2-0, Gran Bretagna (-26), Albania (-143) 0-2

GIRONE D

Germania – Ucraina 64-66 (Mersch, Greinacher, Baer 10; Iagupova 22)

Lussemburgo – Serbia 38-132 (Meynadier, Mossong, Hetting 7; Petrovic 28)

La Serbia continua a confermare di essere in questo momento la compagine più forte d’Europa. Ci saranno squadre con un roster sulla carta migliore, ma la qualità del gioco espresso dalla formazione di Marina Maljkovic, pur facendo a meno delle due Dabovic, in questo momento non ha pari. Qualche dato: 116 punti di media segnati e solo 47 concessi. Certo il Lussemburgo, seppellito sotto 94 punti di passivo, non è una corazzata (ma non è peggiore di altre squadre presenti nei vari gironi), ma anche la Germania è stata spazzata via senza alcun ritegno e la partita con l’Ucraina ha dimostrato comunque che le tedesche non sono propriamente da buttare. La vittoria di Budapest ha dato alle serbe anche una gran consapevolezza dei loro mezzi, in particolare Petrovic sta vivendo davvero un’annata magica, come dimostra anche l’Eurolega che sta disputando con la maglia di Praga, con cifra da americana di altissimo rango. Dicevamo di Germania – Ucraina, un vero e proprio spareggio, alla fine andato alle ospiti, con il canestro decisivo di Olesia Malashenko a 30 secondi dalla fine che ha deciso una contesa che l’Ucraina sembrava aver vinto nel primo tempo e poi aver perso a qualche minuto dalla fine, sotto la spinta di un parziale tedesco nato da quando la Germania è riuscita a neutralizzare Iagupova (19 punti nei primi 20 minuti, 3 nel resto del match). Un collettivo quello tedesco, con una distribuzione di gioco quasi comunista tra le titolari, visto il numero pressoché egualitario di possessi finalizzato da ognuna delle giocatrici in rapporto ai minuti giocati, mentre l’Ucraina si è affidata alle sue soliste, oltre all’ex-Ragusa e alla stella di Astana, una sorprendente Zarytska; in tre hanno segnato l’84% dei punti della squadra. Due piccole lunghezze che però potrebbero dare un vantaggio importantissimo alla formazione dell’Europa orientale.

Classifica: Serbia (+137), Ucraina (+54) 2-0, Germania (-45), Lussemburgo (-146)

GIRONE E

Islanda – Slovacchia 55-72 (Sverrisdottir 16; Jurcenkova 18)

Portogallo – Ungheria 50-67 (Da Silva 15; Krivacevic 20)

Prime due giornate interlocutorie in attesa della sfida tra Slovacchia e Ungheria che deciderà la vincitrice del raggruppamento (e da questo gruppo uscirà quasi sicuramente anche una delle migliori sei seconde vista la disparità di valori in campo). Nella seconda giornata le due formazioni favorite si sono imposte in trasferta entrambe con lo stesso scarto, 17 punti, senza entusiasmare ma procedendo quasi per inerzia sulla scorta del loro talento superiore. La Slovacchia, priva di Toliver, ha dominato nel pitturato sui due lati del campo grazie soprattutto a una Jurcenkova ispirata, ha preso una decina di punti in avvio e poi ha mantenuto tale distacco pressoché fino alla fine. La partita dell’Ungheria (senza Hontti e Quigley) in Portogallo è stata in equilibrio per tutto il primo tempo. nel terzo quarto è arrivato il break decisivo firmato in buona parte da Fegyverneky e Simon, con una Krivacevic da 20 punti a fare la differenza per tutto il match. Da tenere d’occhio il Portogallo, non tanto quello attuale, quanto quello che giocherà tra un lustro quando arriveranno le ragazze delle formazioni under 20 e under 18, con prospetti molto interessanti. A Lisbona c’era anche un pubblico abbastanza numeroso, 1200 spettatori, gli stessi dell’Italia a Lucca per dire, il basket femminile lusitano insomma è un movimento in ascesa.

Classifica: Ungheria (+39), Slovacchia (+30) 2-0, Portogallo (-30), Islanda (-39) 0-2

GRUPPO F

Bulgaria – Grecia 40-74 (Dimitrova 11; Maltsi 21)

Svizzera – Russia 48-86 (Twehues 16; Vadeeva 23)

Per questo girone vale il discorso fatto per il precedente elevato all’ennesima potenza. Russia e Grecia hanno già prenotato i primi due posti, con le russe nettamente favorite per il primato e le elleniche che dovranno solamente limitarsi a contenere il passivo per agganciare uno dei sei posti a disposizione col ripescaggio. Il match in Bulgaria non ha mai avuto storia, la Grecia ha preso da subito il comando e continuato ad aumentare il vantaggio al ritmo di una decina di punti al quarto. Una difesa ermetica quella greca, la migliore di queste qualificazioni, con i 21 punti della veterana Maltsi implacabile al tiro. Nella Bulgaria impalpabile la napoletana Quinn, negativa la prova dell’orvietana Ivanova, mentre tra le italiane molto solida Sotiriou, 8 punti, +20 di plus/minus e solo un errore al tiro. La Russia in Svizzera ha faticato nel primo periodo, chiuso addirittura sotto di un punto. Poi ha iniziato a dominare letteralmente il match, con due quarti centrali da un +37 complessivo. Sugli scudi la 17enne Vadeeva che ha dominato in area con 23 punti e 3 stoppate, affiancata da una Cherepanova che ha sporcato con un libero sbagliato un match altrimenti perfetto al tiro. Attenzione dunque alla Russia, che sta inserendo pian piano le sue giovani (5 minuti anche per l’altra ’98 Musina, anche questa lunga davvero notevole non solo per fisico ma anche per tecnica e lettura di gioco).

Classifica: Russia (+71/158-87), Grecia (+71/157-86) 2-0 Bulgaria (-67), Svizzera (-75) 0-2

GIRONE G

Bielorussia – Belgio 76-71 (Verameyenka 24; Meesseman 31)

Per la Bielorussia era già l’ultima spiaggia dopo la clamorosa sconfitta in Polonia, con il parziale di 20-0 subito nel quarto periodo a rovesciare una partita che sembrava aver preso decisamente la strada di Minsk e la vittoria contro il Belgio consente alla repubblica ex-sovietica di mantenere intatte le speranze di qualificazione. La partita ha visto le padrone di casa tenere sempre la testa, senza mai però riuscire a liberarsi veramente del fiato sul collo delle belghe, che a 3 minuti dalla sirena era riuscite a rientrare ancora una volta a -2. La sfida ha vissuto sul confronto individuale tra Verameyenka e Meesseman, vinto per 31-24 dalla lunga delle ospiti, che ci ha aggiunto anche 17 rimbalzi ed è riuscita a limitare molto bene Leuchanka. Però il centro dello Spartak Mosca si è trovato troppo solo, soltanto Vanloo le ha dato a tratti una mano. Comunque è uno dei pochi gironi in cui tutto è ancora da scrivere, e l’equilibrio potrebbe andare a scapito della seconda classificata, che potrebbe non avere una differenza punti tale da farla ambire al ripescaggio.

Classifica: Polonia 1-0, Bielorussia 1-1, Belgio 0-1

GIRONE H

Israele – Romania 77-78 (Clark 27; Pop 19)

Bosnia Erzegovina – Turchia 50-79 (Deura 10; Sanders 18)

Dietro alla Turchia favorita, un girone davvero particolare. La Romania ha vinto due partite, contro la Bosnia e Israele, con uno scarto complessivo di 3 punti (!), Due vittorie in volata che sono fondamentali per la formazione dei Carpazi intanto ovviamente per i 4 punti in classifica, un vantaggio molto importante anche se ancora non decisivo verso la qualificazione, ma poi danno anche la misura di una squadra che sa giocare al meglio i possessi decisivi. A Tel Aviv le padrone di casa erano riuscite a prendere un po’ di vantaggio, poi le romene sono rientrate e nel quarto quarto si è giocato punto a punto. A 1’17” due liberi di Clark (la migliore con 27 punti) avevano messo le padrone di casa avanti di 4 punti sul 75-71, ma la tripla di Pascalau ha riaperto la contesa, a 50” dalla fine Israele era ancora avanti di 3, ma 4 punti consecutivi di Parau hanno portato le ospiti (trascinate dai 19 di Pop e da una Marginean a tutto campo) a vincere di un solo punto con lo stesso cinismo visto contro la Bosnia, che invece è stata sconfitta nettamente a domicilio dalla Turchia. I 29 punti di scarto in realtà non rispecchiano l’andamento del match, con le balcaniche che sono riuscite a restare attorno ai 15 punti di ritardo fino agli ultimi minuti, quando le ospiti, più esperte, più solide, più lunghe, hanno preso il largo. Splendida la prova di Sanders. La Bosnia ha fatto quello che ha potuto, ha sofferto molto in area, nonostante i 16 rimbalzi di Marica Gajic, che si conferma così la migliore in assoluto di queste qualificazioni nel fondamentale. Dietro al talento della classe ’95 di Celje, il più evidente in assoluto, ci sono altri buoni prospetti. Insomma questa Bosnia è una squadra che ha futuro. Il presente però è ancora nettamente della Turchia che dopo un Europeo deludente sta ripartendo con il nuovo coach Akkaya e cercando di ringiovanire l’organico (su tutte la 1993 Cakir, 15 punti di media nei due match all’esordio in partite ufficiali con la nazionale maggiore).

Classifica: Turchia (+48), Romania (+3) 2-0, Israele (-20), Bosnia Erzegovina (-31)

GIRONE I

Spagna – Finlandia 86-45 (Lyttle 18; Rokkanen 13)

Girone che forse poteva essere messo in archivio ancor prima di iniziare, troppo più forte la Spagna delle due compagini scandinave cui è opposta, l’unico interesse sarà casomai quello nel derby tra Svezia e Finlandia, non tanto per l’esito (la prima molto più forte della seconda), quando per capire se Eldebrink e compagne saranno capaci di infliggere alle cugine lapponi un passivo tale da neutralizzare quello accusato dalle iberiche in ottica classifica di ripescaggio. La Spagna con la Finlandia ha chiuso la pratica già dopo 20 minuti, chiudendo i primi due quarti con un vantaggio di 34 punti, poi è stata solo accademia. Lyttle ha dominato sotto le plance (ah, quanto è mancata la nativa di St. Vincent e Grenadine in Ungheria …), l’assenza di Alba Torrens non si è sentita, con Palau, Xargay e un’Anna Cruz meno precisa del solito nella gestione della sfera con 6 palle perse, ma un play da doppia doppia con 11 punti e 10 rimbalzi e il contributo difensivo della fresca campionessa WNBA è sempre un bell’avere. Per la Finlandia da segnalare i 13 punti di Rokkanen, esterna del 1996, discrete doti al tiro, il resto del gioco ancora da costruire, però un prospetto interessante in una nazionale che non ha mai vissuto grandissimi fasti, ma nelle ultime stagioni ha oltretutto faticato ad avere un ricambio generazionale (salvo poche eccezioni, in realtà lo sport finlandese è in affanno in svariate discipline, ma questo è un lungo discorso che ci porterebbe fuori tema).

Classifica: Spagna 2-0, Svezia (-23), Finlandia (-41) 0-1

Nella foto: Marija Rezan (Cro) in azione contro Heila Rosenfeldt (Est) (foto sito ufficiale FIBA Europe / Siim Semiskar)