Le riforme UCI per i professionisti: torna il ranking unico, Mondiali under23 aperti anche a corridori World Tour

In attesa di conoscere il destino della riforma del World Tour, la cui vicenda sta assumendo contorni tra il grottesco e il drammatico, diventando il paravento per una lotta di potere tra varie componenti del mondo del ciclismo che ha motivazioni più profonde e ampie di una semplice modifica regolamentare (che oltretutto nella sua ultima versione era poco più di un aggiornamento burocratico delle norme per le licenze dei team), l’UCI ha comunque introdotto nel regolamento per il 2016, assieme al World Tour femminile di cui abbiamo ampiamente parlato in altri articoli, due novità molto importanti.

La prima è, finalmente, il ritorno del ranking mondiale. Mandato in pensione in maniera incomprensibile nel 2005 all’avvio dell’epoca allora chiamata Pro Tour, negli anni è stato surrogato da tante classifiche surrogato, stilate da siti specializzati o statistici, che segnalavano una chiara esigenza: come avviene nel tennis o in molti altri sport, avere una graduatoria che tiene conto di tutti i risultati dell’anno. Vero, esistevano (e continueranno ad esistere) le classifiche continentali e quella del World Tour, ma appunto erano graduatorie parziali che non tenevano conto di tutte le corse e soprattutto nelle quali molti atleti non potevano entrare per regolamento, rendendo non del tutto attendibili i loro esiti.

Questa graduatoria sarà aggiornata ogni lunedì con l’aggiunta dei risultati della settimana precedente e poi a partire dal 2017 vedrà gli atleti scalare i punti conquistati l’anno precedente in quell’analoga settimana sostituendoli con quelli eventualmente guadagnati, lo stesso procedimento del tennis insomma. A parità di punti conteranno come sempre i migliori piazzamenti (dato importante, per la somma dei piazzamenti nelle corse a tappe varrà solo la classifica finale e non le singole frazioni). Le gare sono state divise in molte categorie. riportiamo di seguito tutte le scale di punteggio.

1 – Tour de France

 

PosizionePunti
11000
2800
3675
4575
5475
6400
7325
8275
9225
10175
11150
12125
13105
1485
1575
1670
1765
1860
1955
2050
2140
2240
2340
2440
2540
2630
2730
2830
2930
3030
3125
3125
3225
3325
3425
3625
3725
3825
3925
4025
4120
4220
4320
4420
4520
4620
4720
4820
4920
5020
5115
5215
5315
5415
5515
5610
5710
5810
5910
6010
Tappe
1120
250
325
415
55
Maglie secondarie (classifica a punti e G.P.M.)
1120
250
325
Indossare maglia di leader (ogni tappa)
125

2 – Giro e Vuelta

PosizionePunti
1850
2680
3575
4460
5380
6320
7260
8220
9180
10140
11120
12100
1384
1468
1560
1656
1752
1848
1944
2040
2132
2232
2332
2432
2532
2624
2724
2824
2924
3024
3120
3120
3220
3320
3420
3620
3720
3820
3920
4020
4116
4216
4316
4416
4516
4616
4716
4816
4916
5016
5112
5212
5312
5412
5512
568
578
588
598
608
Tappe
1100
240
320
412
54
Maglie secondarie (classifica a punti e G.P.M.)
1100
240
312
Indossare maglia di leader (ogni tappa)
120

3 – Corse World Tour livello 1

Fanno parte di questa categoria Tour Down Under, Parigi – Nizza, Tirreno – Adriatico, Milano – Sanremo, Gand – Wevelgem, Giro delle Fiandre, Parigi – Roubaix, Amstel Gold Race, Liegi – Bastogne – Liegi, Giro di Romandia, Criterium del Delfinato, Giro di Svizzera, GP Québec, GP Montreal, Giro di Lombardia

PosizionePunti
1500
2400
3325
4275
5225
6175
7150
8125
9100
1085
1170
1260
1350
1440
1535
1630
1730
1830
1930
2030
2120
2220
2320
2420
2520
2620
2720
2820
2920
3010
3110
3110
3210
3310
3410
3610
3710
3810
3910
4010
4110
4210
4310
4410
4510
4610
4710
4810
4910
5010
515
525
535
545
555
563
573
583
593
603
Tappe
160
225
310
Indossare maglia di leader (ogni tappa)
110

4 – Corse World Tour livello 2

E3 Harelbeke, Freccia Vallone, Classica San Sebastian, Amburgo, Giro dei Paesi Baschi, Giro di Polonia, Eneco Tour, Giro di Catalogna, Gp Plouay

PosizionePunti
1400
2320
3260
4220
5180
6140
7120
8100
980
1068
1156
1248
1340
1432
1528
1624
1724
1824
1924
2024
2116
2216
2316
2416
2516
2616
2716
2816
2916
3016
318
318
328
338
348
368
378
388
398
408
418
428
438
448
458
468
478
488
498
508
514
524
534
544
554
562
572
582
592
602
Tappe
150
220
38
Indossare maglia di leader (ogni tappa)
18

5 – Corse continentali .HC

PosizionePunti
1200
2150
3125
4100
585
670
760
850
940
1035
1130
1225
1320
1415
1510
165
175
185
195
205
215
225
235
245
255
265
275
285
295
305
313
313
323
333
343
363
373
383
393
403
Tappe
120
210
35
Indossare maglia di leader (ogni tappa)
15

6 – Corse continentali .1

PosizionePunti
1125
285
370
460
550
640
735
830
925
1020
1115
1210
135
145
155
163
173
183
193
203
213
223
233
243
253
Tappe
114
25
33
Indossare maglia di leader (ogni tappa)
13

7 – Corse continentali .2

PosizionePunti
140
230
325
420
515
610
75
83
93
103
Tappe
17
23
31
Indossare maglia di leader (ogni tappa)
11

8 – Corse continentali .2U

PosizionePunti
130
225
320
415
510
65
73
81
91
101
Tappe
15
21
Indossare maglia di leader (ogni tappa)
11

9 – Corse Coppa delle Nazioni

PosizionePunti
170
255
340
430
525
620
715
810
95
103
Tappe
112
28
34
Indossare maglia di leader (ogni tappa)
11

10 – Campionati nazionali

Nelle nazioni dove si disputa una gara unica tra under23 ed élite i punti vengono assegnati secondo l’ordine d’arrivo combinato. Dove sono prove separate solo la prova élite assegna punti

PosizioneIn Linea ACronometro AIn Linea BCronometro B
170303015
255252510
34020205
43015153
52510101
62055
71533
81011
9511
10311

11 – Campionati e giochi continentali

L’eventuale validità delle gare dei giochi continentali per il ranking sarà stabilita di volta in volta a inizio anno dal direttivo dell’UCI. Nel caso in cui la gara élite e under 23 sia unica, si terrà conto dell’ordine d’arrivo unificato della prova, senza distinzioni, usando come scala quella della prova élite.

PosizioneIn Linea EliteCronometro EliteIn Linea U23Cronometro U23
1250707025
2200555520
3150404015
4125303010
510025255
68520203
7701515
8601010
95055
104033
1130
1225
1320
1415
1510
165
175
185
193
203

12 – Campionato del Mondo e Giochi Olimpici

PosizioneIn Linea EliteCronometro EliteIn Linea Under23Cronometro Under23
1600350200125
247525015085
340020012575
432515010060
52751258550
62251007040
7175856035
8150705030
9125604025
10100503520
1185403015
1270302510
136025205
145020155
154015105
16351053
1730553
1830553
1930553
2030553
21305
22205
23205
24205
25205
26205
27205
28205
29205
30205
31203
32103
33103
34103
35103
36103
37103
38103
39103
40103
4110
4210
4310
4410
4510
4610
4710
4810
4910
5010
515
525
535
545
555
563
573
583
593
603

Nel regolamento non si fa menzione in alcun punto di come le cronometro a squadre possano influire sul ranking. Dunque l’interpretazione dovrebbe essere la stessa per la classifica individuale del World Tour: a differenza del ranking femminile e delle graduatorie continentali non dovrebbero quindi portare punti. Senza dubbio uno degli aspetti positivi di queste scale è il fatto che premino un gran numero di corridori, nel sistema attuale l’11° classificato della Milano Sanremo raccoglieva 0 punti, il che era abbastanza assurdo.

Ci sono alcuni aspetti che destano tuttavia perplessità. In primo luogo nella classificazione delle corse World Tour, sia nella scelta di dare maggior peso al Tour rispetto agli altri due grandi giri (nel tennis Wimbledon ha senza dubbio un prestigio preminente, ma non dà più punti rispetto agli altri slam), sia nella suddivisione tra prove di primo e secondo livello (il Tour Down Under in prima fascia, Freccia Vallone e Paesi Baschi in seconda ad esempio), Poi se dovessimo andare più sul tecnico, i punteggi delle posizioni di rincalzo sono alquanto discutibili. Ci sono decine di posizioni che assegnano gli stessi punti e poi all’improvviso si assiste a salti importanti. In una Parigi Roubaix, ad esempio, il 31° e il 50° prenderanno gli stessi punti (10), e questo ci può anche stare, ma allora perché il 51° ne prenderà 5 e addirittura il 56° solo 3? Non saranno certo questi punteggi a fare la differenza, ma la logica rimane difficile da capire. Infine, il problema più importante è che questo ranking avrà sì un certo prestigio, ma non avrà funzioni pratiche. Non servirà come base per il criterio sportivo nel World Tour e soprattutto non varrà come sistema di qualificazione ai Mondiali, che rimane invariato rispetto alle ultime edizioni, con quel sistema estremamente complesso di integrazione tra circuito mondiale e quelli continentali che come conseguenza ha il non rispecchiare quasi mai il reale valore e peso di un movimento.

Avrà dunque un valore solo onorifico anche il nuovo ranking per nazioni, che si otterrà sommando i punti dei primi otto atleti in classifica di quel paese. Questa scelta di considerare solo un campione ristretto di atleti continua a non piacerci perché favorisce troppo le nazioni che hanno pochi atleti di talento a discapito di un movimento omogeneo nel quale magari non ci sono fenomeni ma tanti buoni corridori. E in una graduatoria che dovrebbe premiare la forza di una federazione forse il secondo aspetto andrebbe privilegiato più del primo. Ma trattandosi di una classifica senza conseguenze pratica, si tratta anche qui di disquisizioni filosofiche.

Ultimo appunto, la classificazione dei campionati nazionali. Certo il criterio introdotto evita di suddividere in decine di categorie i vari campionati, però questa distinzione è davvero troppo grezza. Sotto queste condizioni, il campionato italiano, francese o belga equivale a quello sudcoreano o turco e in generale vincerlo dà gli stessi punti di una gara di Coppa delle Nazioni under 23. Mentre i campionati di categoria B sono premiati addirittura fin troppo.

Passiamo alla seconda importante novità: l’apertura del campionato del mondo under 23 agli atleti World Tour. Trattasi di apertura condizionata, perché l’atleta dovrà scegliere se fare il campionato élite o under 23 e una volta partecipato a quello di categoria maggiore, anche se fosse ancora in età, nell’edizione successiva non potrebbe tornare più indietro (dovrebbe aspettare un altro anno). Su questa modifica si sono levate molte voci critiche, però il primo aspetto importante da dire è che un cambiamento era necessario. Il sistema attuale era assurdo, anche perché i corridori Professional potevano fare tranquillamente un calendario analogo. Per fare un esempio, Ledanois, il vincitore della prova di Richmond quest’anno ha disputato Giro di Catalogna e Parigi – Roubaix, mentre il terzo Turgis ha parteciapto Paesi Baschi, Liegi – Bastogne – Liegi e Plouay. Entrambi erano tesserati per formazioni che hanno preso parte al Tour de France, al quale non c’erano solo per scelta tecnica dei loro d.s. Mentre molto spesso gli under 23 tesserati per formazioni World Tour Allora da questo punto di vista questa scelta dell’Uci appare solo la naturale sanatoria di un’aberrazione che si era creata negli anni scorsi. Anche perché comunque fenomeni di precocità come fu Sagan o come potrebbe adesso essere Caleb Ewan (che con questa normativa potrebbe optare anche per la prova under 23 a Doha adesso) ben difficilmente sceglierebbero la gara under in presenza anche di una piccola possibilità di poter competere nella prova élite. Tra l’altro nella Coppa delle Nazioni, che ha un peso fondamentale nelle qualificazioni ai campionati del mondo (sia come punti per il ranking, sia mettendo direttamente in palio dei posti), potevano già partecipare atleti World Tour: quindi con le regole in vigore fino al 2015 era possibile conquistare un maggior numero di posti grazie ad atleti che poi non sarebbero stati eleggibili per il Mondiale. Altro assurdo.

Certo, per chi vede la prova under 23 come diretta erede del campionato del mondo per dilettanti questa decisione appare come un ulteriore snaturamento del ciclismo dei tempi che furono. Se fosse meglio quel sistema o questo è difficile, probabilmente impossibile, dirlo: oggi siamo in un contesto storico completamente differente da quello di soli 30 anni fa, un ciclismo globalizzato, con una cinquantina di nazioni che sono rappresentate ad ogni gara di primo livello, ognuna delle quali ha specificità diverse. L’altra opzione per l’Uci sarebbe stata quella di chiudere anche alla categoria professional l’accesso al mondiale under 23, ma poi si sarebbe aperto subito dopo il dibattito sulle continental, un mare magnum nel quale si trova di tutto, da formazioni con il budget e l’organizzazione di una professional, fino a realtà realmente dilettantistiche. Il fatto è che Atlanta 1996 e l’ingresso dei professionisti nel programma olimpico ha cambiato tutto, oggi il dilettantismo non va più inteso come categoria a sé e intermedia tra juniores e professionismo, ma come la base della piramide degli élite. Al vertice ci sono le squadre World Tour, sotto le professional, quindi le continental e poi quelle registrate a livello nazionale (con tutte le possibili gradazioni che possono essere previste a seconda della federazione). Ergo, il campionato under23 va inteso come mera notazione anagrafica, senza più distinzione sul fatto che i partecipanti siano o meno atleti di professione (e d’altronde questo è quanto avviene anche in quasi tutti gli altri sport, per esempio non è che nel basket o nel volley se un atleta ha già debuttato in serie A1 o addirittura nelle Coppe europee poi diventa ineleggibile per la nazionale under 20 – o analoga). La situazione al momento questa è, le opzioni sono due, accettarla o battersi per cambiarla. Restare a lamentarsi rimpiangendo i bei tempi antichi serve solo a crearsi degli alibi.