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Blaak – Van Dijk, doppietta Boels nella corsa di casa

Il podio (immagine da profilo Twitter Ladies Holland Tour)

Per una squadra che fin qui ha dominato in maniera piuttosto netta la stagione come la Boels Dolmans sarebbe stato alquanto disdicevole mancare l’appuntamento con la gara che non solo rappresenta la principale corsa a tappe dei Paesi Bassi, ma ha in comune con la compagine diretta da Danny Stam anche lo sponsor, che dal 2013 ha rinominato quello che un tempo era noto come Giro d’Olanda. E infatti la formazione neerlandese non ha fallito l’appuntamento, imponendosi in due tappe, ma soprattutto conquistando tre delle prime quattro posizioni della generale, in particolare la prima con Chantal Blaak.

Per la nativa di Rotterdam si tratta della quinta vittoria di una stagione illuminata da un avvio fantastico con i due successi World Tour nella Ronde van Drenthe e nella Gand – Wevelgem, ma soprattutto del primo successo in carriera in una gara a tappe, per lei specialista delle classiche infatti non sorprendentemente tutti i precedenti 12 successi erano giunti in corse in linea. In seconda posizione, in ritardo di appena 3 secondi, ha concluso Ellen Van Dijk, in una delle ultime uscite in maglia Boels visto che dal 2017 correrà per la Liv – Plantur. L’ex iridata a cronometro prosegue così un 2016 ad alto livello, con già 10 podi conquistati, nonostante la delusione del quarto posto di Rio, con in particolare un ottimo rendimento nelle gare a tappe, vincitrice nell’altro importante Tour neerlandese, l’Energiewacht a inizio stagione e terza al Turingia. A completare il podio, impedendo proprio all’ultima tappa una parata Boels, è Alena Amialiusik. La bielorussa trapiantata sul Lago d’Iseo ha centrato in questa occasione uno dei migliori risultati di una stagione fin qui buona ma non eccellente, fatta di tanti piazzamenti, ma di pochissimi acuti (unica vittoria alla Gracia Orlova). Quarta chiude Karol-Ann Canuel, la canadese che è stata eccellente per tutto l’anno in supporto alle compagne, in particolar modo al Giro d’Italia, e qui ha raccolto anche personalmente una bella soddisfazione. Quinta posizione invece per Katarzyna Niewiadoma, che è stata comunque grandissima protagonista imponendosi in due tappe, tra qui quella regina di Valkenburg con il Cauberg.

Ad aprire la corsa era stata la volata di Amalie Dideriksen a Tiel. La danese ha conquistato così la prima vittoria del 2016 nel calendario internazionale, terza in carriera complessiva da élite, soddisfazione importante in un’annata che l’ha vista buona protagonista soprattutto a inizio estate (in particolare all’Aviva), ma con la macchia della mancata qualificazione olimpica. Dietro alla bi-iridata junior 2013-14 ha chiuso Sara Mustonen, miglior piazzamento stagionale eguagliato con i campionati nazionali, mentre terza si è piazzata Barbara Guarischi, ottima prova per l’azzurra della Canyon. Per il resto la frazione è stata caratterizzata dall’attacco di Niewiadoma, che ha tentato di sorprendere il gruppo assieme a Minke van Dongen, portacolori della selezione dell’Olanda del Sud, 33enne autrice di una vittoria e un paio di podi nel calendario nazionale belga quest’anno.

La tappa decisiva alla fine è stata la cronosquadre di 26,4 km di Gennep che ha visto la Boels volare a più di 51 km/h di media. Per la formazione neerlandese anche una prova generale importantissima in vista dei Mondiali in Qatar, dove dopo le brucianti sconfitte patite nelle ultime stagioni nell’appuntamento iridato nonostante i grandi investimenti sarà davvero vietato fallire. Armitstead, Blaak, Van Dijk, Canuel, Majerus e Dideriksen hanno inflitto 33 secondi alla Canyon, con Cecchini nel quartetto che ha fissato il tempo, mentre tutte le altre compagini, a partire dalla RaboLiv terza, hanno subito distacchi superiori al minuto.

L’impegnativa frazione di Sittard, che ha provocato una selezione importante, basti sottolineare gli oltre 5 minuti accusati da atlete quali Johansson o Armitstead, ha visto il primo successo di Niewiadoma, che nel finale è stata la più veloce in una volata ristretta a sei atlete, davanti a Amy Pieters e a Chantal Blaak, che con questo piazzamento ha conquistato la leadership mai più lasciata. In questa frazione da sottolineare l’ottima prova di Alice Arzuffi, che ha concluso in ottava posizione, a solo 14 secondi dalla vincitrice. Da ricordare anche la fuga di oltre 60 km di cui sono state protagoniste Roxane Knetemann ed Esra Tromp.

Nella quarta tappa a Den Bosch invece è stata protagonista la fuga, con 14 atlete riuscite a prendere il largo e a concludere la prova con 4’39” di vantaggio sul gruppo. Nonostante la presenza di nomi importanti come Johansson e Majerus, di velociste come Kessler e soprattutto Guarischi (sesta), la vittoria, la prima in carriera in corse Uci, è andata all’australiana Sarah Roy, che nella volata finale ha preceduto la specialista del ciclocross Evy Kuijpers (miglior risultato internazionale in carriera su strada) e la junior norvegese Susanne Andersen, della quale abbiamo già parlato le scorse settimane per i piazzamenti al Giro di Norvegia (ricordando anche il secondo posto di Cittiglio a inizio anno), che si conferma dunque tra i prospetti più intriganti del panorama internazionale. Tra le protagoniste di giornata anche Simona Frapporti, decima.

La quinta frazione, di scena a Tiel proprio come la prima, ha visto di nuovo il gruppo giocarsi il successo in volata con Lisa Brennauer che ha potuto festeggiare il secondo successo del suo 2016. Perfetto il lavoro di tutta la Canyon in questa circostanza. Seconda posizione per l’australiana Loren Rowney, terza invece Jolien D’Hoore. Da sottolineare l’ennesima bella prestazione di Maria Giulia Confalonieri quinta, subito dietro la compagna Kessler quarta.

L’ultima frazione era anche la più attesa, a Valkenburg sullo stesso finale dell’Amstel Gold Race. A trionfare in solitaria sull’arrivo posto 1800 metri dopo lo scollinamento del Cauberg è stata ancora Katarzyna Niewiadoma, apparsa per tutto il giorno la più forte ma che, vista la gran presenza di maglie Boels in testa al gruppo, ha preferito concentrarsi sul finale per vincere la tappa piuttosto che tentare improbabili avventure da lontano per ribaltare la generale. Così la vittoria della classifica è andata a Chantal Blaak, che ha mantenuto col sesto posto tre secondi sulla compagna Van Dijk, seconda di giornata davanti ad Amialiusik, che da parte sua ha così scavalcato Canuel, decima a 21” nel terzo gruppo, nella lotta per il podio.

Dietro alle migliori cinque già citate, completano la top ten della generale Pieters, Van der Breggen, Brennauer, la miglior Solovey dell’ultimo biennio, e Leah Kirchmann. Miglior italiana è la brava Alice Arzuffi 18^, subito davanti a Tatiana Guderzo.