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Doha 2016, la crono della vita per Swinkels, splendido argento per Lisa Morzenti con 3 azzurre nelle 10

Nella foto: il podio (dal profilo twitter UCI)

Ogni grande appuntamento internazionale continua ad essere occasione di medaglia per la nazionale italiana junior femminile. Anche la prima gara della categoria dei Mondiali di Doha, la cronometro individuale, non ha fatto eccezione, con la campionessa europea Lisa Morzenti che si è messa al collo una splendida medaglia d’argento, capeggiando l’ennesima grande prova complessiva della formazione italiana, che ha piazzato tutte e tre le partenti tra le migliori dieci, confermandosi per questo biennio la nazionale più forte.

Su un circuito velocissimo, la vittoria è andata, parzialmente a sorpresa, alla neerlandese Karlijn Swinkels, che ha completato i 13,7 km del percorso in 18’21”, a un’impressionante media di 45 km/h. Per l’atleta originaria del Brabante Settentrionale si è trattato senza dubbio della miglior prestazione contro il tempo fin qui in carriera. Sesta a Plumelec, su un percorso va detto che poco aveva a che spartire con questo di Doha visto che gli ultimi 2 km in Bretagna erano in salita, seconda quest’anno e terza nel 2015 ai campionati nazionali, l’unico altro successo a cronometro nei suoi due anni da junior che siamo riusciti a reperire nei nostri archivi risale a una crono di 5,5 km lo scorso 27 giugno a Nieuw Roden in una gara nazionale open, davanti all’élite primo anno Afke Soet, ottima specialista tra l’altro. Swinkels è comunque un’atleta estremamente completa, autrice in queste due stagioni di un’autentica miriade di piazzamenti. Magari vince poco (abbiamo contato 6 vittorie, tutte nel calendario nazionale), ma ben difficilmente esce fuori dalle prime cinque posizioni. Impressionate, infatti, passando al calendario internazionale, la serie di piazzamenti ottenute nelle due prove a tappe di Coppa delle Nazioni, l’Energiewacht e l’Albstadt, dove in sette giorni complessivi di gare centrò sei podi, compreso il secondo posto nella crono individuale di Pfeffingen, che fin qui rappresentava la miglior prova internazionale a cronometro, dietro alla tedesca Riffel che, per dare un riferimento, oggi ha chiuso sedicesima, ma davanti a nomi come Labous. Si tratta di una passista che tiene benissimo anche su percorsi misti e soprattutto è un ottima crossista, veste nella quale l’abbiamo vista all’opera anche in Italia nelle ultime due edizioni del Guerciotti, dove quest’anno si è piazzata quinta e migliore straniera.

Impeccabile davvero la prova di Swinkels, che ha messo in mostra una pedalata fluida ed efficace e una posizione molto composta, facendo registrare il miglior tempo già all’intermedio. Ma senza sbavature è stata anche la prova di Lisa Morzenti, che alla fine ha chiuso seconda ad appena 7 secondi dalla vincitrice, alla notevolissima media di 44,5 km/h, con una prova praticamente simmetrica rispetto alla neerlandese, avendo perso 3 secondi e mezzo nelle due metà di gara. Per Lisa si completa così, almeno a cronometro, visto che tra quattro giorni sarà impegnata nella prova in linea, una stagione di altissimo livello: basta dire che contro il tempo non è mai scesa sotto la seconda posizione in nessuna gara disputata in qualsiasi contesto. con quattro successi e due secondi posti complessivi nella specialità, a cui poi va aggiunta la vittoria in linea di Avellino al Campania. E dopo l’oro europeo di Plumelec e quello di Utrecht ai Giochi Olimpici europei giovanili, arriva per l’atleta bergamasca dell’Eurotarget la terza pesante medaglia internazionale.

A completare il podio è la francese Juliette Labous, bronzo esattamente come a Plumelec, staccata di 21 secondi. Per la transalpina comunque l’ennesima conferma di grande costanza ad alti livelli. Ai piedi del podio la coppia statunitense costituita da Schneider e Arensman e poi la tedesca Brausse, che su un percorso del genere ha potuto sfruttare tutta la sua potenza. Dietro alla danese Simone Eg, in ottava posizione ha chiuso Alessia Vigilia, con il tempo di 19’03. Per l’altoatesina, su un percorso decisamente poco adatto alle sue caratteristiche rispetto ad esempio a quello degli Europei sul quale fu seconda, si tratta comunque di una prestazione di grande rilievo, alla luce specialmente di un dato: Alessia è la miglior atleta del primo anno al traguardo, le prime sette infatti sono tutte del 1998. E quanto sia importante un anno di crescita fisica e di esperienza a questa età è sotto gli occhi di tutti. Ennesima conferma di una grande stagione che l’ha vista laurearsi campionessa italiana e solo pochi giorni fa chiudere in bellezza il campionato italiano col successo sul Ghisallo. Dopo la campionessa australiana su strada Fasnacht, atleta anche lei del primo anno con un importante background nel mezzofondo di atletica, a completare la top-10 è la terza azzurra Elena Pirrone. Partita per prima, e quindi senza poter contare su nessun punto di riferimento, la ciclista della Mendelspeck ha disputato un’ottima prestazione, facendo segnare quello che è rimasto praticamente fino alle ultime quattro partenti il miglior intermedio assoluto e poi tenendo anche nel finale per chiudere a 43” dalla vincitrice, anche lei sul platonico podio di atlete del primo anno, completando così al meglio una prima stagione in categoria ricca di successi, con le vittorie a Casale Marittimo, a Ceccano e i due bronzi ai campionati italiani.