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Pidrushna e Fourcade vincono le sprint di Canmore, ancora sul podio Wierer

É iniziata la lunga trasferta nordamericana della Coppa del Mondo di biathlon con le prime due gare della tappa di Canmore, le sprint maschile e femminile.

In campo femminile il successo è andato all’ucraina Olena Pidrushna, al secondo successo in carriera in una gara di primo livello, il precedente tra l’altro in un evento di una certa importanza visto che si tratta della campionessa olimpica in carica. La 29enne di Ternopil ha chiuso la prova in 19’56”9, davanti alla polacca Palka (o Guzik se preferite il cognome da sposata) e a Dorothea Wierer, che così arriva a sette podi individuali in stagione, terzo consecutivo tra l’altro dopo i due di Anterselva.

È stata una gara caratterizzata dal vento piuttosto forte, che ha reso più selettivo un poligono che altrimenti si presta ad altissime percentuali, presentando un lungo tratto in cui è possibile rifiatare in ingresso. Così a terra sbagliano praticamente tutte. Dei primi 16 pettorali, solo Bescond evita l’errore (anche se la transalpina, come sempre in questa stagione lontano dai fasti del passato sugli sci, poi sbaglierà due volte in piedi). Ne arriva 1 per Soukalova e Makarainen, addirittura 3 per Gasparin. Col 17 poi arriva Wierer che porta tutte a scuola, non solo trova lo zero ma con tempi di rilascio estremamente rapidi. In totale a non sbagliare saranno 17 su 82 partenti, i nomi più importanti oltre a Dorothea, quelli di Preuss e Palka, che partita piuttosto forte sugli sci, si pone in testa dopo il primo poligono. Non sbaglia neppure Pidrushna, che però ha un ritardo abbastanza importante. accumulato con un giro lentissimo sugli sci.

Al secondo poligono continua il festival degli errori dei pettorali bassi, la prima a non sbagliare è Soukalova, poi arriva Wierer con un vantaggio importante. L’altoatesina chiude i primi 4 ma manca il quinto. Il vantaggio sulla ceca nonostante la penalità rimane comunque superiore ai 20 secondi. La vera minaccia però è Palka che trova il primo 0 di giornata ed esce dal poligono con 7 secondi di vantaggio sull’azzurra. Perderà qualcosa nell’ultimo giro ma molto poco. Quando Preuss sbaglia e va a inserirsi all’arrivo in terza posizione, la classifica sembra assumere proporzioni abbastanza simili a quelle definitive. Invece, complice una pista che si velocizza e una situazione al poligono più semplice, ci saranno diversi inserimenti.

Pidrushna completa il quarto zero di giornata (prima di lei anche la giapponese Tachizaki che sarà splendida 11^ e la padrona di casa Ransom, 19^ alla fine), al poligono ha ancora 16 secondi di ritardo, ma si produce in un ultimo giro straordinario. Per dare dei riferimenti, percorre l’ultima tornata in 40 secondi meno rispetto alla prima e infligge una ventina di secondi a tutte le prime della classifica, andando a prendersi la prima posizione con più di 7 secondi di margine su Palka. Ma ancora gli inserimenti non sono finiti. Le atlete partite dal 62 al 66 si piazzano tutte nelle dieci, con un 38/40 complessivo. Hojnisz commette un errore, nonostante questo arriva quarta a meno di due secondi da Wierer. La lettone Bendika spunta dal nulla e con lo 0 si piazza addirittura quinta battendo Preuss e Soukalova, un’atleta che in Coppa del Mondo non era mai andata a punti. Varvynets non sbaglia mai e centra l’ottava posizione, la seconda migliore in carriera (ha un settimo nell’individuale di Oslo lo scorso marzo), mentre Horchler, con un errore, chiude nona, subito davanti a Makarainen.

In casa Italia ottima prova di Lisa Vittozzi che dopo l’errore a terra non sbaglia in piedi e mette in mostra una condizione sugli sci in decisa crescita rispetto a inizio stagione, chiudendo con un bel 17° posto. Karin Oberhofer sbaglia per tre volte a terra, poi è brava a restare mentalmente nella gara, trova tutti cinque i bersagli in piedi e alla fine si difende bene chiudendo 22^, quattro posizioni davanti a Federica Sanfilippo 26^, anche lei con 3 errori ma distribuiti 1 a terra e 2 in piedi.

In campo maschile la gara invece aveva visto, in condizioni di bonaccia, pochissimi errori, basti dire che per vedere una penalità si era dovuto attendere Semenov (tra l’altro un insospettabile) con il pettorale 9. Gara lineare dunque e non poteva che essere il più forte a vincere, ossia Martin Fourcade, che ha vinto quasi con nonchalance, precedendo Shipulin e Schempp in un podio regale, tutti ovviamente con lo 0, con il transalpino che fa registrare anche il miglior tempo sugli sci. Ma la supremazia dei tre è netta, basti dire che l’unico atleta che ha tenuto un passo sugli sci paragonabile a loro, Julian Eberhard, ha chiuso quarto nonostante 2 errori (nessun altro è entrato nei 20 con l’80%). Il 29enne salisburghese apre un terzetto di austriaci con Landertinger ed Eder a seguire, mentre dietro a Simon Fourcade settimo, si piazzato il migliore degli italiani, Dominik Windisch, autore di un’ottima prova con un errore al poligono, miglior piazzamento italiano in una sprint al maschile nella stagione. Segnali importanti in chiave azzurra anche dagli uomini dunque, raffrrzati dal diciassettesimo posto di Lukas Hofer (anche lui con un errore) e dal 35° di Thomas Bormolini che con il 9/10 porta a casa importanti punti di Coppa del Mondo. Peccato solo per Lukas che per pochissimo sia sfumata la qualificazione alla mass start, cui invece prenderà parte Windisch. Tra le donne, saranno al via in tre, Wierer, Oberhofer e Sanfilippo.

Nella foto: il podio femminile ((c) IBU/Christian Manzoni da biathlonworld.com)

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