Grand Prix sciabola Cancun, successo dell’olimpionica Egorian. Vecchi e Carpegna ai piedi del podio

Quattro mesi dopo il trionfo di Rio, la campionessa olimpionica Yana Egorian torna al successo, imponendosi nel Grand Prix di Cancun e centrando così il quarto successo in gare di primo livello in carriera, dopo la medaglia d’oro ai Giochi brasiliani e i successi nella Coppa del Mondo di Orléans 2015 e nel Grand Prix di Seul 2016. Un regalo di compleanno anticipato di tre giorni per la mancina di origine armena che compirà 23 anni il prossimo 20 dicembre e che si è imposta con grande autorità, superando per 15-11 in finale la 21enne ungherese Anna Marton, che eguaglia così il miglior risultato in carriera ottenuto agli ultimi Europei di Torun (altri due podi con i bronzi ai Mondiali di Kazan e in Coppa a Gand nel 2015. Completano il podio la transalpina Berder, superata per 15-8 in semifinale da Egorian, e la coreana Kim Jiyeon, che ha impegnato Marton sino alla ventinovesima stoccata.

L’atleta che ha creato le maggiori difficoltà alla vincitrice durante il torneo è stata senz’altro Irene Vecchi, protagonista di una grande prova che l’ha vista esordire battendo la coreana Choi per 15-9, per poi superare con analogo punteggio la russa Bolshakova e quindi negli ottavi avere la meglio nel derby con Loreta Gulotta per 15-11, prima di fermarsi con Egorian al termine di un incontro tiratissimo e terminato 15-12 per l’olimpionica, costretta a rimontare dal 3-8 sul quale era scattata l’atleta livornese. Quarti di finale raggiunti e miglior risultato in carriera anche per Sofia Ciaraglia, che partita ieri dalle qualificazioni (dove ha mostrato già un’ottima condizione con l’en-plein di vittorie nel girone) oggi ha superato l’ucraina Zhovnir (15-12), Lucrezia Sinigaglia (15-13) e la polacca (15-5), prima di arrestare il suo cammino contro la coreana Kim Jiyeon.

Ma è stata un’ottima prova collettivs per tutta l’Italia, ulteriore conferma dopo la vittoria a squadre di Orléans di come il movimento della sciabola femminile sia in grande crescita. Già si era visto venerdì, con 8 delle 9 atlete iscritte alle qualificazioni che avevano raggiunto Vecchi, Gulotta e Gregorio nel tabellone principale (fuori solo Benedetta Baldini). Poi oggi al primo turno è uscita soltanto Martina Criscio, ma perché superata da Rossella Gregorio in un derby che giocoforza avrebbe escluso un’azzurra. Tutte le altre italiane hanno passato il turno, per un tabellone che ha visto dieci sciabolatrici tricolori approdare ai sedicesimi e poi ben cinque agli ottavi.

Oltre a Vecchi e Ciaraglia, si sono piazzate nelle 16 anche Gulotta (come detto sconfitta proprio da Irene), Gregorio (stop contro la transalpina Berder) e Caterina Navarria, che si è arresa dopo una dura lotta per 15-12 a Marton, che come abbiamo visto poi è arrivata seconda. Nelle 32 erano invece uscite Petraglia, con la giapponese Fukushima, Mormile, con la polacca Socha, Prearo con l’argentina Perez, la citata Sinigaglia nel derby con Ciaraglia e Arianna Errigo, che ha ceduto solo per 15-13 a una big come Manon Brunet, vincitrice dell’ultima prova a Orléans, mostrando quindi come il percorso nella sciabola l’abbia già portata a raggiungere in pochi mesi un livello di eccellenza internazionale.

(foto Bizzi da federscherma.it)