I risultati dei campionati asiatici in Bahrein

Dopo l’Africa, anche l’Asia ha celebrato la propria rassegna di campionati continentali, giunta alla 37^ edizione e ospitata quest’anno dal Bahrein.

Nella cronometro, dopo 8 anni di digiuno, l’oro è tornato alla Cina che dopo aver monopolizzato l’albo d’oro in 10 delle prime 11 edizioni di questa gara (che è entrata nel programma dei campionati per la prima volta nel 1995 e con continuità dal 2001), dal 2009 a oggi aveva vinto solo un bronzo.

A festeggiare è stata la 26enne Hongyou Liang, omonima di una delle più celebri guerriere della storia cinese, vissuta nel XII secolo, che ha vinto la sua battaglia facendo fermare le lancette sul tempo di 36’48”, anticipando di 8” la coreana Ju Mi Lee. Tesserata per la formazione UCI China Chongmig – Liv, membro anche del quartetto cinese (giusto la settimana scorsa partecipò alla Coppa del Mondo di Calì) e originaria della regione di Heilongjiang (la parte più settentrionale della Manciuria, confinante con la Russia), ha ottenuto qui senza dubbio il maggior risultato a livello internazionale della carriera, nel corso della quale aveva comunque già mostrato doti a cronometro con qualche top 20 anche in gare statunitensi. A completare il podio è stata la giovane giapponese Yumi Kajihara, 19 anni e probabilmente il più importante prospetto del ciclismo asiatico in questo momento. Da segnalare i piazzamenti di due atlete tesserate in Italia, con la taiwanese Huang e la kazaka Sokovnina, entrambe in forza alla Servetto, rispettivamente quinta e sesta dietro alla rappresentante di Hong Kong Qian Yu Yang, che nella corsa il linea ha regalato uno storico traguardo alla propria federazione.

Proprio la 23enne originaria dell’ex colonia britannica, infatti, ha conquistato la vittoria, la prima della storia al femminile per Hong Kong, vincendo la volata ristretta che ha deciso la prova, disputata su un circuito di 12,8 km da ripetere 7 volte per complessivi 89,8 km. La corsa si è decisa con una fuga da lontano che ha portato quattro atlete a giocarsi le medaglie in volata. Yang ha avuto la meglio sulla campionessa uscente (e tre volte regina della crono) Ah Reum Na e sulla giapponese tesserata per la Bizkaia Miho Yoshikawa, che sono salite al suo fianco sul podio, mentre si è dovuta accontentare del quarto posto la sempre combattiva kazaka Makhabbat Umutzhanova, portacolori dell’Astana che vediamo spesso all’attacco anche nelle corse del calendario italiano.

La vincitrice Qian Yu Yang conferma così di essere uno dei volti emergenti del ciclismo asiatico. Già nel 2016 si era messa in luce vincendo una tappa e la classifica finale del Giro di Thailandia e cogliendo importanti piazzamenti anche durante una trasferta in Ucraina e nel 2015 si era fatta notare al Tour of Zhousand Island con il terzo posto nella prima tappa, che fu vinta tra l’altro da Tatiana Guderzo.

Dietro alle quattro fuggitive la migliore è stata la giapponese Kajihara quinta a 38” secondi, davanti alle cinesi Guo e Pu, alla coreana Yu, alla vietnamita Nguyen e all’altra portacolori di Hong Kong Meng.

(foto Handout)