Dideriksen, lampo iridato nel Drenthe. Grandi prove di Cecchini 2^ e di Longo Borghini 4^

Dopo aver concluso il 2016 nella maniera più entusiasmante e inattesa possibile, con il titolo mondiale conquistato a Doha, Amalie Dideriksen ha subito iniziato su una nota importante anche il 2017. La danese infatti si è imposta nella seconda prova del Women’s WorldTour, la Ronde van Drenthe, centrando così  il quinto successo UCI della carriera, il primo nel massimo circuito mondiale e dando anche la prima gioia della stagione alla Boels-Dolmans, che dopo aver dominato la scorsa stagione, quest’anno era ancora ferma a quota 0 successi.

La danese si è imposta in una volata a quattro che ha visto come protagoniste anche Elena Cecchini ed Elisa Longo Borghini, che hanno concluso rispettivamente seconda e quarta. Per la friulana è il primo podio della stagione, nonché il secondo in carriera a livello WorldTour dopo quello di Plouay dello scorso settembre. Elisa invece ha disputato l’ennesima grande prova di questo avvio di stagione, confermando sulle proprie spalle la maglia ciclamino di leader della competizione. A completare il podio è stata Lucinda Brand, anche lei tra le atlete più in vista di queste prime settimane di 2017, con la vittoria all’Het Nieuwsblad e il quarto posto a Siena dopo aver imboccato in testa lo strappo di via S. Caterina.

Al quinto posto, esattamente come a Siena, si è piazzata Annemiek van Vleuten, che ha preceduto di una decina di secondi il primo gruppo inseguitore, regolato in volata da Jolien D’Hoore davanti a Marianne Vos, Alice Barnes (alla miglior prova della carriera), alla campionessa uscente Chantal Blaak e a Chloe Hosking. Molto bene anche la giovane Jip van den Bos, undicesima.

La corsa parte in maniera piuttosto tranquilla. Unica nota di cronaca il primo posto di Amy Pieters al primo passaggio sul VAMBerg dopo appena 10 km. Al km 30 Anna Knauer tenta un attacco, ma senza esito. Al km 52 si arriva al cosiddetto km d’oro, caratterizzato da due traguardi volanti. Il primo viene vinto da Nina Kessler e il secondo da Soraya Paladin. Al km 64 il quarto tratto di pavé, lungo oltre 4 km, permette a Mieke Kroeger di allungare. La campionessa tedesca guadagna 15’’, ma verrà ripresa una decina di km dopo, in corrispondenza del sesto settore, il più lungo con i suoi 5,1 km, quando la corsa inizia a prendere la sua fisionomia.

Nei 5100 metri in pavé sono molto attive Elena Cecchini ed Elisa Longo Borghini, sempre in testa al gruppo. Si seleziona quindi un gruppo principale che sarà quello che si giocherà la corsa. Fino al km 107 non accade altro. A questo punto si scala per la seconda volta il VAMBerg e passa ancora davanti Pieters, che precede Cecchini e Van Dijk, parte di un gruppo di sei che prova senza successo la fuga. Tenta quindi di partire Jessica Allen, che poi viene superata, durante l’ultima ascesa della breve ma ripida salita artificiale, da Van Dijk che scollina al comando, con circa 15 secondi di margine sul gruppo guidato da Longo Borghini e formato da 15 atlete.

L’ex iridata della cronometro arriva a guadagnare 30 secondi. Ma al suo inseguimento ci sono ben 5 atlete della Boels Dolmans, Blaak, Pieters, van den Bos, van den Breggen, Dideriksen, che tirano il drappello comprendente anche Brand, Van Vleuten, Vos, Longo Borghini, D’Hoore, Hosking, Cecchini e le due sorelle Hannah e Alice Barnes. Van Dijk viene ripresa a circa 20 km dall’arrivo e la Boels inizia subito a sfruttare la propria superiorità numerica con attacchi e contrattacchi. Ci prova per prima Blaak, stoppata da Brand, poi van den Bos, ripresa ancora dalla stessa Brand con Alice Barnes.

La portacolori della Sunweb è scatenata e decide di partire in prima persona. La seguono Pieters, Van Vleuten, Longo Borghini e Cecchini. La friulana accelera ulteriormente e genera quella che, a 14 km dalla conclusione, si rivelerà la mossa determinante. Con la campionessa italiana infatti rimangono al comando Brand, Longo Borghini e Dideriksen. Il quartetto davanti collabora. Dietro si impegnano nell’inseguimento Vos, Van Vleuten e Barnes in particolar modo. Il testa a testa tra i due drappelli è entusiasmante. Per quasi 7 km la distanza tra i due non è che di una manciata di secondi, poi piano piano le prime quattro arrivano ad avere un margine di una quindicina di secondi. Molto risicato, ma sufficiente per arrivare a giocarsi il successo in volata. Longo Borghini prova ad anticipare la volata prima dell’ultima curva, ma nel rettilineo è Dideriksen che fa valere la sua velocità e battezza con il primo importantissimo successo la sua maglia iridata, sopra la quale va a indossare la maglia azzurra di leader della classifica under 23 del World Tour, ereditata dalla connazionale Ludwig, precedendo Cecchini e Brand.