Katie Archibald dominante nei campionati britannici su pista

Katie Archibald ha dominato le prove individuali dei campionati britannici su pista, vincendo l’oro nell’inseguimento individuale, nella corsa a punti e nello scratch e cogliendo un clamoroso bronzo nel torneo della velocità. La scozzese si è presentata in grandissima forma dopo aver saltato la Coppa del Mondo di Minsk ed essersi sottoposta ad allenamenti specifici a casa. Riportiamo le sue dichiarazioni dal comunicato Wiggle.

Ha fatto scalpore la medaglia conquistata nella velocità: “Circa tre anni fa Laura Trott e io decidemmo di iscriverci al keirin perché sarebbe stato un buon allenamento per lo scrarch. Gradualmente siamo diventate competitive e il trend attuale nell’omnium dimostra che le migliori sono le atlete più veloci. Serve una grande velocità di punta per avere successo nell’omnium e ho pensato che partecipare al torneo della velocità era una buona maniera di testarmi”.

“È stato semplicemente un divertimento ed è andato molto bene – sorride. Penso che sono partita con poche aspettative e una volta che ho preso le misure ho realizzato che avrei potuto fare bene. Una volta arrivata in semifinale ho iniziato ad assaporare la medaglia ed ero quasi più emozionata che nelle gare normali”.

L’ultima medaglia d’oro per Archibald è arrivata nella corsa a punti, conquistata guadagnando un giro nel finale dopo una gara molto emozionante. “Penso che ci ho provato perfino con troppa intensità, ancora mi sento indolenzita!” ride. “È stata veramente dura. Mio fratello aveva vinto la prova maschile il giorno prima con un andamento simile al mio, provando a conquistare il giro in solitaria per lungo tempo. Era rimasto davanti per due sprint, quindi almeno 12 giri. La mia vittoria è stata simile – sono stata in avascoperta per forse nove o dieci giri – e mio fratello era a bordo pista a urlarmi che stavo per farcela”.

“A un certo punto ho iniziato a perdere terreno e la coda del gruppo era sempre più lontana, e stavo disperatamente cercando qualche incitamento. Non era l’unica maniera di vincere, la matematica mi dava delle possibilità anche in caso di vittoria nella volata finale, ma dovevo anche sperare che le altre andassero male. Ho fatto all-in e alla fine potevo a malapena camminare!”.

(foto Wiggle)