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Djokovic e Kerber trionfatori dell’Australian Open

Una conferma quasi scontata e un finale assolutamente a sorpresa. Questi gli esiti dell’Australian Open, almeno nei due tabelloni di singolare.

Partiamo dal torneo maschile dove la vittoria di Djokovic aveva una quota bassissima e infatti il serbo ha portato a casa con grandissima autorità il successo. Per il numero 1 del mondo è arrivato il sesto titolo nello slam australiano, record storico di Emerson eguagliato, l’undicesimo complessivo in carriera in un major, raggiungendo nella speciale graduatoria due leggende come Laver e Borg. Ma più ancora di questi, il dato che impressiona è quello che vede Djokovic arrivare da oltre un anno sempre in finale nei tornei cui partecipa, l’ultima eliminazione precoce risale infatti ai quarti di Doha nella prima settimana di gennaio 2015. Murray ha provato ad opporsi come ha potuto, ma dopo un primo set completamente a senso unico e terminato con un eloquente 6-1, ha dovuto cedere anche negli altri due parziali, giocati con grande orgoglio, ma peccando di lucidità nei momenti decisivi. Nel secondo ha perso il servizio da 40-0 sul 5-5, nel terzo, dopo essere riuscito a portare al tie-break l’incontro, ha indirizzato il game decisivo con tre errori gratuiti in avvio. Il britannico centra così un record poco ambito, è il primo tennista a giocare per cinque volte la finale di uno slam senza riuscire a vincerlo, ma conferma anche la sua posizione di numero 2 del ranking seppur a distanza notevole da Djokovic, che in questa fase sembra aver raggiunto una condizione e una maturità tale da renderlo quasi ingiocabile per tutti, un mix tra atletismo, efficacia al servizio e gioco da fondo campo che alla distanza finisce per mettere in crisi quasi ogni avversario. Coltivato ancora una volta il giardino di casa di Melbourne, ora la sfida per il serbo è sfatare il tabù di Parigi.

In semifinale Djokovic aveva superato Federer in 4 set 6-1 6-2 3-6 6-3 mentre Murray aveva sconfitto Raonic al termine di una battaglia di 5 set, 4-6 7-5 6-7 6-4 6-2. Nei quarti invece, facili vittorie per Djokovic e Federer nella parte alta rispettivamente su Nishikori e Berdych, mentre in quella bassa sia Murray che Raonic erano dovuti arrivare al quarto parziale contro Ferrer e Monfils.

In campo femminile invece Serena Williams, che era apparsa assolutamente impossibile anche solo da contenere per tutto il torneo, ha clamorosamente ceduto in finale alla tedesca Angelique Kerber, che così vince il primo slam della carriera, seconda tennista tedesca a riuscire nell’impresa dopo Steffi Graf, che di major ne ha portati a casa 22, record assoluto cui Serena perdendo questa finale ha fallito l’aggancio. Mancina, di origine polacca come tante delle star dello sport tedesco di questo periodo, Kerber aveva clamorosamente rischiato l’eliminazione al primo turno, arrivando a concedere un match point alla giapponese Doi, però da lì in avanti aveva condotto un torneo in continuo crescendo, come avevano dimostrato i due successi in due set in semifinale sulla sorpresa britannica Konta (7-5 6-2) e soprattutto nei quarti contro Victoria Azarenka (6-3 7-5), un’avversaria con la quale era sempre uscita sconfitta. Da lunedì sarà la nuova numero 1 del mondo. E pensare che Serena, che anche contro Sharapova (6-4 6-1) e Radwanska (6-0 6-4), aveva confermato il suo dominio, aveva iniziato il match con un perfect game. La statunitense però non è in seguito quasi più riuscita a mettere in campo la prima, con Kerber quindi che sulla seconda ha potuto far valere la sua ottima risposta, nonché la sua mobilità migliore sugli scambi prolungati. Break al terzo game, controbreak di Serena al sesto, che però al settimo perde di nuovo il servizio. Angelique non concede più nulla (solo 3 gratuiti nel primo set) e quindi, nonostante appena 4 vincenti, porta a casa il parziale per 6-4. Williams sembra mettere a posto le cose nel secondo parziale. Il servizio funziona meglio (anche se per vedere un ace bisognerà aspettare il quindicesimo game del match), Kerber invece cede la battuta per il 3-1 e Serena, evitando errori non forzati, porta a casa il set per 6-3. Sembra l’inizio del ritorno alla normalità, anche perché al contrario della leggende che la vorrebbe più vulnerabile sui match lunghi, la statunitense ha vinto tutti gli 8 set decisivi in finali dello slam disputati in carriera fino a questo momento. Kerber però è in stato di grazie e fa subito il break al secondo gioco. Serena risponde immediatamente e strappa il servizio nel game successivo. Si gioca ad alto livello, con tanti vincenti, Williams prova ad accorciare gli scambi andando a rete, ma i passanti incrociati di Kerber sono molto complessi da leggere e infatti la percentuale a rete della numero 1 del mondo sarà inferiore al 50%. Il sesto game è quello decisivo. Kerber sale 15-40, Serena annulla le due palle break con un gran punto su uno scambio lungo 19 colpi e con un ace, ma la tedesca c’è e ai vantaggi strappa la battuta, che poi difende nel gioco successivo con due belle palle corte. Sul 5-2 la tensione per il primo slam che si avvicina si fa però sentire, Williams così vince due game di fila, recuperando il servizio, ma è la giornata di Kerber che nel decimo gioco sale 0-30 e poi, nonostante tre vincenti di gran fattura di Serena, ottiene il primo match point, che si trasforma nella vittoria sull’errore a rete della statunitense.

Nei tornei di doppio invece vittoria per Jaimie Murray, fratello di Andy, che finalmente sfata la maledizioni delle finali e vince uno slam, in coppia con il brasiliano Bruno Soares. Battuti 2-6 6-4 7-5 in finale i navigati Stepanek e Nestor, un duo dall’età media superiore a quarant’anni. Tra le donne invece tutto secondo pronostico con le favoritissime Hingis – Mirza che hanno superato 7-6(1) 6-3 la coppia ceca Hradecka – Hlavackova, confermando di essere al momento il doppio numero 1 al mondo, alla terza vittoria consecutiva in uno slam dopo Wimbledon e Us Open 2015 e cavalcando una serie di 38 successi di fila. Nel misto infine è arrivato il bis di Bruno Soares, che assieme alla russa Vesnina ha superato per 10-5 al super tie-break (6-4 4-6 i primi due set) la coppia romeno-statunitense formata da Tecau e Vandeweghe.

Nella foto: l’esultanza di Kerber dopo la vittoria (foto da ausopen.com)