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Cant e Van der Haar campioni d’Europa

Sanne Cant conferma il proprio titolo di campionessa europea di cross nella categoria èlite, mentre la storica prima edizione del campionato continentale riservata agli uomini va a Lars Van der Haar, che dunque dopo il successo in Coppa del Mondo a Valkenburg infligge il secondo pesante ko a Wout Van Aert sul suolo patrio. Il fiammingo, che sta dominando letteralmente la stagione, fin qui si è però dovuto accontentare della seconda piazza nei due appuntamenti più importanti andati in scena in Europa.

Partiamo proprio dalla gara maschile, che ha registrato una notizia molto importante già alla vigilia, ossia il forfait di Sven Nys, che quindi all’ultimo anno di carriera non ha potuto partecipare a questa novità del calendario internazionale. Già nel primo giro, poi, un altro colpo di scena, con la foratura di Kevin Pauwels che costringe il belga a perdere terreno e a dover subito inseguire da lontano.

Ad animare la corsa nei primi giri sono stati i due belgi Sweeck e Michael Vanthourenhout assieme al francese Venturini. I due fiamminghi erano ancora in testa alla fine del terzo giro, quando sono stati raggiunti da Van der Haar e Van Aert che dopo un avvio tranquillo avevano deciso di accelerare. Il quartetto restava unito al comando per meno di metà tornata. Nella prima parte del quarto giro infatti prima Vanthourenhout finita a terra in uno dei punti più caratteristici del circuito che rappresentava una novità nel cross, una discesa in corrispondenza della quale sul modello della mountain bike era stata allestita quella che in gergo si chiama chicken run, ossia una doppia traiettoria possibile, una più tecnica e breve e l’altra più semplice ma lunga, lasciando libertà all’atleta di scegliere. Vanthourenhout optava per quella più complessa ma l’azzardo non ha funzionato. Poco dopo cedeva anche Sweeck, stanco per lo sforzo delle prime tornate.

Così, a metà gara, in testa c’era già la coppia che tutti aspettavano. Per due giri Van der Haar e Van Aert hanno collaborato, anche per tenere a debita distanza un Pauwels che da dietro era in grande rimonta. Evidenti però le differenze tra i due, con il neerlandese più a suo agio nelle parti tecniche, mentre il belga appariva decisamente più forte nel settore sabbioso, in particolare quando sulle dune bisognava scendere e correre. Proprio in questa situazione nel corso del sesto giro Van Aert era riuscito a staccare il rivale, dando l’impressione di potersi involare verso la nona vittoria stagionale. Invece, nella tornata successiva, complice anche un piccolo problema tecnico (salto di catena) Van Aert si faceva raggiungere. Si arrivava così al nono e ultimo giro con i due ancora appaiati.

La gara si decideva nel settore nel bosco, quando il belga si lasciava sorprendere in seconda posizione e dovendo seguire era costretto a scendere di bici. Perdeva così quella manciata di metri che sarebbe risultata decisiva. Van der Haar dava tutto, con l’obiettivo di costruirsi un tesoretto da difendere nel settore in sabbia e riusciva nell’intento, potendo così andare a esultare per una vittoria storica. Al terzo posto chiudeva Pauwels staccato di 39”, più o meno il distacco accusato per colpa della foratura a inizio gara. Per l’esperto fiammingo quindi sostanzialmente una corsa parallela con i primi due.

In campo femminile c’era una grande favorita, Sanne Cant, sia pure reduce da un avvio di stagione non certo entusiasmante: la belga alla fine ha centrato il successo, ma non è stato facile come si sarebbe potuto pronosticare. Cant è stata subito la migliore in partenza, tallonata da Wyman, mentre Harris veniva frenata da una caduta. Al rientro della britannica, in testa si formava un quintetto, comprendente anche Havlikova e Van Loy, con quest’ultima che si incaricava di fare l’andatura, mandando in difficoltà Wyman. Dalle retrovie intanto, dopo una partenza a rilento che la vedeva fuori dalle prime dieci, emergeva prepotente Verschueren, la vincitrice del Koppenbergcross di settimana scorsa, che all’inizio del terzo giro riusciva a riagganciarsi alla testa della corsa.

Ma questo era anche il momento in cui Cant aveva pianificato l’attacco, sfruttando la sua superiorità sui settori tecnici. Il gruppo esplodeva, con prima inseguitrice che diventava Verschueren, che riusciva a guadagnare nei tratti in cui bisognava spingere o correre, ma perdeva nei settori più guidati. Dietro le due belghe provava a resistere Havlikova, che si trovava un po’ a bagnomaria tra la seconda e la quarta posizione occupata da Harris, facendo un po’ l’elastico. Alla fine era la britannica a prevalere nel duello per il bronzo. Decisiva era la chicken run: Nikki affrontava il percorso più complesso (a fine corsa stimerà in dieci secondi il guadagno) negli ultimi due giri senza commettere errori, riuscendo quindi a sopravanzare la ceca. Davanti invece Cant controllava un vantaggio che non diventava mai troppo ampio su Verschueren, ma era sufficiente per portare a casa il bis europeo.

Donne: 1. Sanne Cant (Bel) in 41’12”; 2. Jolien Verschueren (Bel) a 8”; 3. Nikki Harris (Gbr) a 14”; 4. Pavla Havlikova (Cze) a 26”; 5. Ellen Van Loy (Bel) a 1’07”; 6. Thalita De Jong (Ned) a 1’41”; 7. Helen Wyman (Gbr) a 1’48”; 8. Sofie De Boer (Ned) a 2’07”; 9. Loes Sels (Bel) a 2’37”; 10. Martina Mikulaskova (Cze) a 3’14”

Uomini: 1. Lars Van Der Haar (Ned) in 1h02’29”; 2. Wout Van Aert (Bel) a 19”; 3. Kevin Pauwels (Bel) a 39”: 4. Michael Vanthourenhout (Bel) a 56”; 5. Julien Taramarcaz (Sui) a 1’20”; 6. Thijs Van Amerongen (Ned) a 1’33” 7. Laurens Sweeck (Bel) a 1’51”; 8. Corné Van Kessel (Ned) a 2’08”: 9. Radomir Simunek (Cze) a 2’13”; 10. Tim Merlier (Bel) a 2’21”