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World Series, Kansas City campione

Anche in un mondo come quello della MLB dove non esiste salary cap e dove quindi la disponibilità economica si potrebbe pensare che faccia molta più differenza che negli altri sport americani, è possibile vincere affidandosi alla programmazione e alla progettazione. Questo è quello che dimostrano i Kansas City Royals, una delle formazioni dal budget più ristretto della major league, che però a discapito di tutto, lavorando su un gruppo stabile di giocatori e facendolo crescere, sono riusciti ad arrivare nell’Olimpo del baseball, riuscendo dopo la sconfitta del 2014 a tornare subito alle World Series per salire stavolta sul tetto del mondo.

Quella contro i Mets, pur chiusasi sul 4-1, è stata una serie tutt’altro che a senso unico o semplice. Anzi, se si eccettua il secondo episodio, tutti gli altri incontri sono stati estremamente tirati, decisi solamente negli ultimi inning o addirittura oltre il nono, come è stato il caso della prima e dell’ultima partita, risoltasi al dodicesimo. A fare la differenza sul filo dell’equilibrio sono sempre state o giocate o errori individuali, che alla fine hanno sempre fatto pendere la bilancia dal lato dei Royals, segno evidente quantomeno di una capacità migliore di gestire i momenti decisivi, che poi se andiamo al nocciolo della questione spesso in ultima analisi è la differenza tra una squadra vincente e una piazzata.

I tre match del Citi Field si sono aperti con l’unica vittoria dei Mets sul punteggio di 9-3, un incontro segnato da un sesto inning che ha visto New York segnare 4 punti spezzando un equilibrio che nelle prime frazioni era stato importante. La gara pivot è stata probabilmente gara-4, un match che i padroni di casa hanno condotto per quasi tutta la sua durata, coltivando a lungo l’illusione di poter mettere in parità la serie e che invece hanno perso beffardamente proprio nel finale. Il grandissimo protagonista dell’inizio era stato Michael Conforto, autore di ben due fuoricampo. Per il rookie da Oregon State una prestazione storica, che ricordiamo aveva iniziato la stagione nelle Minors a St. Lucie, visto che era dal 1996 che un giocatore al primo anno non realizzava due home-run nelle World Series. I Mets però pasticciano con la rotazione del lanciatori, con cambi, soprattutto con il senno del poi, troppo repentini e affrettati, Clippard regala due basi ball e carica le basi. La situazione sarebbe comunque sotto controllo, non fosse per un clamoroso errore di Daniel Murphy in seconda base che su una battuta innocua di Hosmer combina un pasticcio e un facile doppio gioco che avrebbe sancito la fine dell’inning si trasforma in una corsa a casa base di Zobrist che pareggia. Ma con le basi piene la frana è solo all’inizio, Kansas infila altre due valide contro una New York sotto shock e porta a casa anche Cain e Perez. 5-3 e Mets incapaci di far alcunché nell’ultimo inning rimasto.

Anche gara-5 si era aperta sotto ottimi auspici per i padroni di casa con l’home-run di Granderson alla prima battuta, in una partita in cui i due pitcher comunque hanno fatto splendida guardia, concedendo appena due valide a testa agli avversari, con Volquez, che tornava a partire appena rientrato dalla Repubblica Dominicana dopo il funerale del padre (e ormai pare assodato che in gara-1 sia sceso in campo non sapendo la notizia) e che è anche stato l’autore di uno dei due hits concesse da Harvey. Granderson sfruttando la volata di sacrificio di Duda  poi però nel sesto inning ha siglato il 2-0 e con Harvey a sigillare tutto fino alla fine dell’ottavo inning, sembrava che Kansas City dovesse quantomeno rinviare la festa. Ma nel nono inning il solito Cain a mettere pressione rubando basi, un doppio di Hosmer e per finire il sacrificio di Perez (che sarà l’MVP della serie) permettono agli ospiti di pareggiare sul 2-2. I primi due extra-inning non sortiscono effetto, poi però come un pugile prostrato dal peso della battaglia, i Mets cedono di schianto e vanno pesantemente ko. Nella parte alta del dodicesimo, infatti, Kansas City dilaga e mette a segno addirittura 5 punti chiudendo qualsiasi discorso. Conforto prova a far reagire i Mets con una valida ma non c’è ovviamente più tempo di far nulla. Finisce così 7-2, 4-1 Royals nella serie con la franchigia di Kansas City che così può tornare a festeggiare a 30 anni dall’ultimo successo che risaliva al 1985.

Nella foto: la festa dei Royals (foto kansascity.com)

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