Serie A1, il punto dopo l’11^ giornata

Ci si aspettava un fine settimana ricco di spunti dall’ultimo turno del girone d’andata di serie A1 e le aspettative sono certo andate deluse, visto che l’undicesima giornata è stata ricca di emozioni e densa di spunti di interesse.

Partiamo dalla squadra che per il secondo anno consecutivo si è laureata campione d’inverno e cioè Lucca, che ha concluso il suo percorso quasi perfetto (solo una sconfitta con Napoli, peraltro di un punto) superando a domicilio San Martino di Lupari per 76-61. La nona vittoria consecutiva per le atlete di Diamanti è arrivata con le armi consuete, gran pressione sulla palla (anche ieri 30 recuperi), ottima distribuzione in attacco, dove a turno tutte le atlete sono state protagoniste, ieri è stata la volta di Harmon, 23 punti per la statunitense naturalizzata neozelandese. Da sottolineare anche l’impatto della panchina, 21 punti complessivi realizzati. San Martino, sempre in emergenza infortuni come da un mese a questa parte, ha provato a resistere con un’ottima Gianolla e la solita bella prestazione di Bailey, ma il distacco è rimasto costante attorno ai 15 punti per tutto il match. Il girone d’andata delle Lupe però va archiviato alla voce capolavoro, ennesimo tassello della crescita di una squadra che anno dopo anno ha perfezionato il proprio progetto tecnico perseguito con coerenza, dimostrandosi più forte anche della sfortuna manifestatasi sotto forma di infortuni.

Il risultato che più ha fatto rumore, però, è senza dubbio quello del Taliercio, dove Venezia nell’anticipo serale del sabato ha travolto Schio per 87-57. Per ritrovare una sconfitta di tali proporzioni del Famila in regular season occorre tornare alla stagione 1997-98, quando le venete cedettero 64-96 al cospetto dell’allora imbattibile Pool Comense. Il punteggio si è dilatato negli ultimi minuti, prima c’era stato equilibrio, anche se Venezia aveva sempre tenuto saldamente il comando delle operazioni senza dare l’impressione di rischiare di perderlo. Al di là dell’effetto che fa uno scarto del genere, non ci sono elementi per rubricare quello che evidentemente è un incidente di percorso piuttosto pesante per Schio in una categoria peggiore dell’episodio. Sottovalutare qualche segnale negativo sarebbe ovviamente un errore, ma va ricordato che il Famila da un mese sta convivendo con infortuni e acciacchi e inoltre storicamente nella gestione Mendez Schio ha sempre lasciato qualcosa in campionato nel mese di dicembre, frutto evidentemente di una gestione delle energie che mira a privilegiare in questa fase l’Eurolega. L’aspetto più importante di questa partita dunque è senza dubbio la prestazione di Venezia, che ha confermato di essere una squadra capace di regalare momenti di basket di altissimo livello. Una coppia di lunghe con le quali è difficilissimo accoppiarsi, una batteria di eccellenti tiratrici sul perimetro, una panchina molto profonda e poi la giocatrice chiave continua a rivelarsi Ashleigh Fontenette, sempre più giocatrice totale, in grado di incidere in ogni aspetto del gioco. Le cifre di sabato parlano chiaro: 19 punti, 8 assist (senza alcuna palla persa!), 7 rimbalzi e 6 recuperi. Il secondo tempo di Napoli e la partita di Lucca indicano che il limite di Venezia al momento può essere la continuità, ma da inizio stagione anche da questo punto di vista ci sono stati vistosi miglioramenti, le pause di gioco sono sempre meno.

Tra le partite della domenica ce ne sono state due che hanno regalato grandi emozioni, con un canovaccio piuttosto simile, una strepitosa rimonta della formazione di casa quando la vittoria delle ospiti sembrava a portata di mano. Partiamo dal match del PalaMinardi, dove Ragusa era sotto di 12 punti quando mancano praticamente 200 secondi alla fine ma è stata capace di rimontare Battipaglia andando a vincere per 65-61. Una straordinaria serie di giocate di Chiara Consolini è stato il fattore che ha ribaltato il match, ricordandoci il talento troppo spesso sottovalutato della giocatrice cresciuta a Schio. Per la Passalacqua prosegue dunque il cammino perfetto nel mese di dicembre, in un match che l’ha vista priva di Nicholls, e tra l’altro sono sempre più insistenti le voci sull’arrivo (o forse potrebbe essere anche un ritorno) di una nuova straniera sotto canestro. Le siciliane in questo match sono tornate a palesare alcuni dei difetti che avevano caratterizzato l’incerto avvio di stagione, ma sicuramente anche la stanchezza per le tante partite ravvicinate giocate ha inciso. Merita invece un discorso approfondito Battipaglia. Al di là del finale, dove è emersa tutta l’inesperienza di un gruppo giovanissimo, la formazione campana è senza dubbio la squadra che chiude il 2016 in maggior crescita, dopo un inizio molto difficile. Con un roster dall’età media molto bassa e che aveva dunque bisogno di tempo per metabolizzare la nuova realtà, e Williams condizionata a inizio stagione da problemi fisici, era fisiologico dover soffrire all’inizio. E adesso si iniziano a raccogliere i frutti del lavoro e di quella pazienza che sarebbe spesso necessaria, ma non sempre le società sportive dimostrano di avere. Adesso l’importante sarà gestire il contraccolpo della sconfitta, prendendo il lato positivo della trasferta siciliana, ossia l’aver messo alle corse una compagine molto più quotata, senza fissarsi sul rimpianto per l’occasione persa.

L’altra rimonta importante è quella di Broni, che è tornata dal -15 per andare a vincere per 77-74 dopo un supplementare su Vigarano. Per la formazione pavese un successo fondamentale dopo sette sconfitte di fila, arrivato sulla scia di una splendida prova di Amber Stokes, autrice di 27 punti. Per Vigarano invece è un’altra sconfitta che matura nel quarto periodo, dopo tre quarti giocati ad alto livello. Era già successo con Lucca, San Martino, Umbertide e Napoli che la compagine estense subisse pesanti break nella seconda parte di gara, dopo aver condotto anche in doppia cifra nella prima. Un problema dunque che inizia a farsi importante, perché spesso condanna Vigarano a raccogliere meno di quanto seminato.

L’altro match importante in zona salvezza era quello di La Spezia e l’esito per la formazione ligure assomiglia a una resa piuttosto incondizionata. Umbertide infatti ha dominato in lungo e in largo, portando a casa un successo per 56-79 tanto facile e netto quanto importante, perché pone la formazione umbra in una posizione alquanto tranquilla in chiave salvezza (essendo tra l’altro in vantaggio con 4 delle 5 concorrenti negli scontri diretti) e al primo posto tra le compagini della seconda metà di classifica, fatto tutt’altro che scontato a inizio stagione. Squadra solidissima, contro la quale ogni punto deve essere guadagnato, al di là di una Brown dal ventello facile nelle ultime settimane, sta confermando di avere il suo top player in panchina, con il lavoro di Serventi che si sta confermando per l’ennesima volta impeccabile..Per La Spezia invece l’impressione è di una squadra molto regredita da inizio stagione. Ma d’altronde è anche inevitabile, visto il tourbillon di avvicendamenti che ci sono stati. In tre mesi di stagione sono già cambiati allenatore e praticamente metà roster. Naturale che in queste condizione ci voglia tempo per ricostruire un’identità tecnica. La domanda è se ce ne sia a sufficienza per non perdere il treno salvezza.

Chiudiamo con il match che aveva aperto la giornata, la netta vittoria di Napoli a Torino, un successo che è diventato largo nel finale, dopo che un break delle piemontesi a inizio quarto periodo aveva riportato la Fixi Piramis a un solo possesso di ritardo. Ma la Dike, forte delle solite prestazioni di Gray e Plaisance (24 e 21 rispettivamente), ha alla fine portato a casa la posta per 58-77. Tra le campane tra l’altro è rientrata molto bene anche Gemelos, che era fuori fin dall’Opening Day. La californiana di passaporto greco aggiunge una dimensione di pericolosità sugli esterni che renderà ancor più difficile accoppiarsi con la squadra partenopea. Considerando che manca ancora Pastore, non è difficile immaginare Napoli ancora più competitiva nel 2017. Per Torino non era probabilmente questa la partita migliore per invertire la tendenza, ma la sconfitta acuisce il periodo difficile (3 sconfitte consecutive, in una fase tra l’altro in cui il calendario sulla carta sembrava favorevole) e la sensazione rimane sempre quella di una squadra che rende molto meno rispetto al valore effettivo del roster. Per questo, dopo la prossima partita con Venezia, la pausa natalizia dovrà servire anche come momento di riflessione per capire cosa fin qui non abbia funzionato.

Finito il girone d’andata, non c’è neppure il tempo di tracciare i bilanci che si torna subito in campo per il 12^ turno, mercoledì 21 dicembre, ultimo atto del basket femminile per il 2016.

MVP D-SPORT della giornata: ASHLEIGH FONTENETTE (Venezia)

Torino – Napoli 58-77 (Bruner 18; Gray 24) MVP D-Sport: Gray (Napoli)
Venezia – Schio 87-67 (Fontenette 19; Anderson 14) MVP D-Sport: Fontenette (Venezia)
Broni – Vigarano 77-74 d.t.s. (Stokes 27; Orrange 26) MVP D-Sport: Stokes (Broni)
La Spezia – Umbertide 56-79 (Premasunac 13; Brown 24) MVP D-Sport: Brown (Umbertide)
Ragusa – Battipaglia 65-61 (Consolini 18; Williams 22) MVP D-Sport: Brunetti (Ragusa)
Lucca – San Martino 76-61 (Harmon 23; Bailey, Sulciute 15) MVP D-Sport: Harmon (Lucca)

Classifica: Lucca 20, Venezia 18, Schio 18, San Martino 16, Ragusa 14, Napoli 14, Umbertide 8, Torino 6, Vigarano 6, Broni 6, Battipaglia 4, La Spezia 2.