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Torneo di Pomezia, il Camerun sorprende il Belgio nel primo match

Belgio: Linskens, Henrickx 1, Delaere 10, K. Mestdagh 27, Vanloo, Carpreaux, Grzesinski 7, Mayombo 5, H. Mestdagh 5, Geldof, Raman 2. All. P. Mestdagh

Camerun: Lonlack 14, Ngo Ndjock 13, Makwegat 2, T.Weledji 2, Starling 12, N. Weledji, Ghane 1, Mfoula, Abenkou 7, Mbiandja 10, Mbong, Dongmo ne. All. Moudio

Il Torneo di Pomezia inizia con la vittoria del Camerun sul Belgio ed è stata una partita molto interessanti per vari aspetti, principalmente perché si sono confrontate due formazioni che hanno messo in campo una filosofia di gioco diametralmente opposta. Il Belgio si è affidato a una circolazione di palla molto insistita, con tantissimi ribaltamenti di lato e il gioco in post usato essenzialmente per riaprire poi sugli esterni creando spazio per un tiro da tre punti o per un successivo extrapass a premiare il taglio di una delle esterne dal lato debole. Il Camerun invece ha messo in campo quelle che sono le sue armi, grandissima fisicità, sia nel pitturato che nel portare pressione sulla portatrice di palla avversaria, un cuore enorme, con le giocatrici che si tuffavano su ogni palla vagante e tantissima intensità, spesso a scapito della lucidità (emblematica nel finale la tripla concessa alla più pericolosa tiratrice avversaria, Mestdagh, su una rimessa che il Belgio aveva eseguito identica 20 secondi prima) e con un gioco offensivo molto spartano nei concetti: corsa e contropiede quando possibile, altrimenti penetrazione nel pitturato e conclusione appena possibile. Un dato su tutti dà l’idea. Il Belgio ha tirato 8/22  da 3, il Camerun 0/3. La formazione delle Cats, però, ha pagato la scarsa vena delle tiratrici che non fossero Kim Mestdagh. Tolti i 27 punti col 50% dal campo della play di Charleville Mézières, infatti, tutte le altre hanno combinato per un 2/10 al tiro pesante, fallendo conclusioni spesso piedi a terra con molto spazio. L’altro dato chiave sono le 25 palle perse belghe, sulle quali ha molto merito la pressione messa dal Camerun che grazie al gran numero di recuperi ha potuto correre molto in contropiede mascherando le lacune nell’attacco alla difesa schierata che altrimenti erano apparse evidenti  tra secondo e terzo quarto, quando il Belgio era riuscito a imporre un parziale di 27-13 che aveva ribaltato il match. Da ultimo, in una partita punto a punto, a fare la differenza il pessimo 41% delle belghe ai liberi, tanto scadente da far passare per accettabile il 58% messo insieme dal Camerun. La formazione africana, che ha messo in mostra una Lonlack da 14 punti oltre a una Ngo Ndjock da 13, comunque ha lasciato l’impressione di una squadra molto futuribile, che potrebbe diventare molto insidiosa anche in tornei importanti se dovesse riuscire a incanalare la sua forza fisica e la sua intensità in un sistema cestistico più efficiente.

La partita

Primo quarto. Il Camerun segna il primo canestro con la rubata di Starling, poi Delaere arriva fino in fondo e segna, ripetendo la stessa azione poco dopo. Poi è una grande azione corale belga a consentire alle Cats di salire sul 6-2 col canestro di Kim Mestdagh al 24°  secondo. Il Camerun però no demorde, ci metta tanta fisicità e aggressività e con due canestri in fila di Starling perviene al pareggio, per poi mettere a segno il sorpasso con il tap-in di Ngo Ndjock. Ed è ancora l’ex ragusana neo-acquisto di Lucca a scappare via dopo un recupero e mettere il 10-6 che lancia la compagine africana al massimo vantaggio. Il Belgio sceglie un gioco molto elaborato, con una ricerca esasperata della circolazione di palla, financo eccessiva, perché il pallone entra e esce dall’area così tante volte che vengono passati buoni tiri. Però sull’ennesima palla persa, le fiamminghe non pagano dazio per l’errore di Ngo Ndjock e così la tripla di Mayombo vale il -1. Un’altra tripla di Hannah Mestdagh vale il controsoprasso delle giallo-rosso-nere, mentre il Camerun inizia a pagare dazio alla sua aggressività in termini di falli. Il Belgio patisce però terribilmente la pressione esercitata dalle africane e Mbiandja così dopo l’ennesimo recupero va ad appoggiare il pareggio a quota 12. La parità non si schioda col botta e risposta tra Sterling e Grzesinski e quello tra H. Mestdagh e ancora Starling. La partita si sporca e si comincia ad andare in lunetta quasi ad ogni azione. Il Camerun è più preciso e così chiude i primi 10 minuti avanti 22-16.

Secondo quarto. Il Belgio riparte più forte in avvio di secondo periodo, difende meglio e riesce quindi a correre in contropiede, mentre il Camerun quando pressato palesa evidenti limiti nella gestione del pallone. A far molto male alla formazione in maglia verde è Kim Mestdagh, che dall’angolo sinistro diventa un cecchino e continua a crivellare la retina camerunese. La formazione di coach Moudio cerca di restare attaccata con i tiri liberi, ma trasforma con percentuali non esaltanti. Dall’altra parte invece le piccole belghe continuano a trovare spazi e Delaere ne mette altri due. La compagine africana si aggrappa allora a Ngo Ndjock, che si fa sentire anche a rimbalzo, ma Mestdagh è scatenata, segna anche in penetrazione e poi colpisce ancora dal perimetro. Il Camerun reagisce con un gioco da 3 punti di  Sterling e ancora con Ngo Ndjock, ma poi Grzesinski viene dimenticata a centro area e appoggia al vetro l’ultimo canestro del primo tempo.

Terzo quarto. Il terzo periodo si apre con tanti errori da entrambe le parti. Alla fine è la solita Mestdagh a infilare la tripla che vale il nuovo vantaggio belga, con Delaere che poi allunga. Lonlack trova il primo canestro del Camerun nella ripresa, ma ancora Mestdagh dall’angolo è implacabile e così il Belgio tocca il massimo vantaggio sul 41-35. Mestdagh segna altri due punti in lunetta, ma poi l’attacco belga, complice l’uscita dal campo della sua leader e lo 0/4 complessivo ai liberi in questa fase, si inceppa di nuovo. Così il Camerun prova a rimanere attaccato al match sfruttando a sua volta i liberi. Poi Lonlack  vince una vera e propria mischia a rimbalzo e allora il Camerun rientra a un solo possesso di distanza per iniziare il quarto periodo.

Quarto quarto. Il Camerun ha più volte la palla del pareggio in avvio di quarto periodo, ma non riesce a sfruttare le occasioni, così Grzesinski lo punisce in contropiede. Ma con un altro recupero finalizzato da Lonlack le africane sono di nuovo a contatto. Mayombo viene battezzata, scelta neanche sbagliata viste le percentuali dalla distanza della play belga, perè questa volta il suo tiro dalla media va a segno. Il Camerun però rimane attaccato e con il primo canestro del match di Makwegat opera addirittura il sorpasso. Il Belgio perde palla e Mbiandja dalla lunetta addirittura allunga sul 48-51. Il Belgio per segnare deve andare da Mestdagh. La giocatrice di Charleville-Mézières però pesta l’arco con la punta del piede, la sua conclusione quindi vale il -1. Starling dalla lunetta ne mette solo uno, ma il Belgio non riesce a venir fuori dal pressing camerunese e così commette violazione di 24 secondi, doppiamente pesante a questo punto non solo per la palla persa, ma anche per i secondi fatti correre. Il Camerun guadagna un ulteriore punto di vantaggio nella battaglia dei liberi, poi Abenkou ruba la palla che in campo aperto da sola potrebbe valere il match point ma clamorosamente sbaglia e Delaere la punisce subito. Ngo Ndjock va in lunetta che però fa 1/2. La difesa camerunese ha un imperativo categorico: non far tirare Mestdagh a qualunque costo. Infatti arriva il fallo già sul blocco a palla lontana. Ma anche la top-scorer belga fa 1/2, così come Abenkou che poi sfrutta il contropiede innescato dal passaggio sbagliato di Mestdagh per appoggiare il canestro del 58-54 a 32 secondi dalla fine. Il Belgio prova ovviamente la soluzione della tripla immediata di Mestdagh, che il Camerun abbastanza immediatamente concede. La play 26enne però sbaglia, il Belgio ci mette quasi 5 secondi a spendere il fallo e a 23 secondi dalla fine arrivano i due liberi di Mbiandja che valgono il +6. Le Cats escono dal time-out con la stessa identica rimessa precedente e stavolta Mestdagh non sbaglia. Commette invece due errori dalla lunetta Makwegat, ma il rimbalzo lo raccoglie Mbiandja, che subisce fallo e mette un libero molto pesante. Anche perché il Belgio sbaglia in attacco e così, nonostante lo 0/2 successivo della stessa giocatrice in maglia verde numero 10, la sirena suona sancendo la vittoria del Camerun per 61-57.