Cdm Los Angeles, i risultati della prima giornata

Si è aperta la quarta e ultima tappa di Coppa del Mondo in quel di Los Angeles con la prima giornata di gare.

Nell’inseguimento a squadre femminile la vittoria è andata al quartetto statunitense (Caitlin, Dygert, Geist, Valente), che ha fatto valere i favori del pronostici, imponendosi in finale nel velodromo di casa sulla squadra neozelandese (Buchanan, Drummond, Nielsen, Sheath) con il crono di 4’19”990, quasi 5 secondi meglio delle oceaniche in maglia nera. A completare il podio è stato il Canada (Brown, Duehring, Lay, Roorda), che in 4’25”487 ha superato nella finale per il bronzo l’Italia.

Le azzurre hanno completato l’ultimo atto con il tempo d’ 4’29”616, schierandosi con Martina Alzini, Simona Frapporti, Silvia Valsecchi e Francesca Pattaro. Lo stesso quartetto aveva chiuso la semifinale contro gli Stati Uniti in 4’27”417, mentre nella qualificazione, con Maria Giulia Confalonieri al posto della giovane portacolori dell’Alé Cipollini, l’Italia aveva concluso quarta in 4’29”653. Il risultato è comunque importantissimo per i colori azzurri, sia perché conferma che in questo momento sono tantissime le atlete che possono essere schierate nella disciplina mantenendo un elevato standard internazionale, ma soprattutto perché garantisce all’Italia una storica vittoria nella classifica di Coppa del Mondo dell’inseguimento a squadre, ulteriore segno della crescita internazionale del quartetto azzurro.

Andiamo a vedere i risultati delle altre gare. Nello scratch sette atleti sono riusciti a conquistare il giro, arrivando così a giocarsi il successo. Tra questi c’era anche Francesco Castegnaro, che ha concluso settimo. La vittoria è andata al bielorusso Karaliok, che ha preceduto il francese Denis e il neozelandese Sexton.

La velocità a squadre è stata vinta dalla coppia russa formata da Daria Shmeleva e Anastasiia Voinova, in gara sotto le insegne della Gazprom – Rusvelo. 32”835 il loro tempo di finale, per una nettissima vittoria nei confronti del Canada (Walsh/O’Brien). Nella finale per il bronzo, la Corea del Sud (Lee/Kim) ha preceduto la Colombia. L’Italia ha schierato la coppia vice-campione del mondo tra le junior formata da Miriam Vece e Martina Fidanza (quest’ultima tra l’altro ancora appartenente alla categoria minore). Tra l’altro le azzurre in questa maniera salgono anche sull’ideale podio della classifica finale di Coppa del Mondo. Va detto che si tratta di un risultato legato in gran parte al fatto che molte delle nazionali più competitive hanno disertato diverse tappe di Coppa, ma comunque è un’iniezione di fiducia importante per un settore che sta cercando di rilanciarsi con giovani di talento, già in grado di vincere medaglie pesanti a livello giovanile.

Nel programma molto compresso di questa tappa di Coppa, molte velociste hanno dovuto sopportare un doppio impegno con il keirin. Così come a Cali, la vittoria è andata ancora a Kristina Vogel, che ha di nuovo battuto la colombiana Bayona. Completa il podio la neozelandese Hansen, mentre la Coppa di specialità va all’ucraina Basova, quarta di giornata. Da segnalare il 19° posto di Miriam Vece.

In campo maschile, il torneo della velocità ha incoronato il russo Denis Dmitriev, anche lui in gara sotto i colori della Gazprom. Superato alla bella il tedesco Max Niederlag, in un terzo episodio molto combattuto, dopo che le prime due prove invece avevano avuto risultati opposti ma netti. Il terzo posto è invece andato al neozelandese Sam Webster, che non ha dovuto neppure gareggiare per il forfait del francese Quentin Lafargue. Il veterano di lungo corso ucraino Andrii Vynokourov, sesto nella prova losangelina, ha conquistato la Coppa di specialità. 30° posto per Davide Ceci, in gara con i colori del Cycling Team Friuli.

Infine si è disputato l’omnium maschile, nel quale il polacco Szymon Sajnok ha centrato il più classico dei colpi doppi, vincendo corsa e classifica di Coppa. Dopo una partenza lenta, con il decimo posto nello scratch, il 19enne tesserato per la continental taiwanese Attaque Gusto ha cambiato passo vincendo sia la tempo race che l’eliminazione, prima di difendere il primato con una solida corsa a punti  con un primo e tre secondi posti, compreso quello dal valore doppio nell’ultimo sprint, nelle volate, per un totale di 121 punti. L’argento con 115 è andato al neozelandese Campbell Steward, che non aveva impressionato nelle prime tre prove (rispettivamente 9°, 10° e 4°), ma è stato protagonista di una fantastica corsa a punti, nella quale ha sia conquistato il giro che i 10 punti per la vittoria nella volata finale, che così gli ha dato anche il vantaggio nel tie-break con il coreano Park, anche lui arrivato a quota 115 punti, ma terzo in virtù del peggior piazzamento nell’ultimo sprint. L’atleta asiatico era partito molto forte vincendo lo scratch, ma poi era scivolato indietro arrivando quinto nella tempo race e soprattutto 13° nell’eliminazione. Pure lui però è riuscito a prendere un giro, che è risultato decisivo nella lotta per le medaglie. Per l’Italia era in gara Carloalberto Giordani, che ha chiuso 14°. Il portacolori del Team Colpack ha chiuso 12° sia lo scratch che l’eliminazione, 14° la tempo race e nella corsa a punti ha conquistato un secondo posto nel primo sprint, terminando in classifica con 53 punti complessivi.

(foto da federciclismo.it)