Dahlmeier chiude da dominatrice con il 5° oro nella mass

I Mondiali di Hochfilzen si chiudono all’insegna dell’atleta che ne ha caratterizzato tutto lo svolgimento. Laura Dahlmeier nella mass start infatti ha conquistato il quinto oro nella rassegna tirolese, in cui non ha vinto soltanto la sprint, peraltro chiusa in seconda posizione ad appena 4 secondi dalla vincitrice Koukalova, aggiornando ulteriormente la serie di record storici fatta segnare in questi dieci giorni in Austria. Per la biatleta bavarese si tratta dell’undicesimo podio consecutivo ai Mondiali, record assoluto, mentre sono state eguagliate le sei medaglie complessive vinte da Tora Berger nel 2013 e da Marie Dorin nel 2016, nessuna delle due tra l’altro aveva conquistato così tanti titoli. Il terzo oro individuale nella manifestazione consente invece a Dahlmeier di eguagliare il primato di Zubrilova e di Grete-Poirée, rispettivamente nel 1999 e 2004.

Anche la mass start è stata una prova emozionante, in linea con una rassegna iridata in cui lo spettacolo non è mancato di certo. Poco tatticismo e ritmi alti fin dalla partenza, con il primo poligono che ha visto sbagliare tra le big solo Mäkäräinen. In generale a terra le sessioni di tiro sono state poco selettive e così il terzo giro vedeva un sestetto guidare la gara, con Dahlmeier, Koukalova, Dorin, Dunklee e la coppia azzurra Wierer – Sanfilippo.

Le due atlete italiane hanno però sbagliato in piedi, perdendo così il treno delle prime quattro, che si sono presentate all’ultimo poligono per giocarsi il podio. La più rapida a uscire è stata Dunklee, che ha centrato il primo 0 in una gara con 20 bersagli della carriera. Subito alle sue spalle però si è palesata minacciosa Dahlmeier, che si è confermata ingiocabile nell’ultimo giro. Per la 31enne statunitense arriva comunque la prima medaglia ai Mondiali in carriera, a completare un’edizione storica per gli Stati Uniti che con Bailey nella 20 km maschile avevano anche conquistato il primo oro della loro storia. Un alloro meritato per quanto mostrato in questi campionati, con una grande condizione palesata nelle ultime uscite sia nell’individuale che in staffetta.

Dorin e Koukalova invece hanno mancato un bersaglio o e così da dietro è emersa per il bronzo Kaisa Mäkäräinen, in rimonta quasi furiosa dopo l’errore a terra e capace quindi di conquistare con una progressione poderosa e lunghissima nel finale quella medaglia che fin qui le era sfuggita a Hochfilzen 2017. Koukalova ha chiuso quarta, perdendo altri punti preziosi in una generale di Coppa in cui il vantaggio di Dahlmeier si fa sempre più consistente, con Gregorin e Dzhima in rimonta senza aver sbagliato in piedi a precedere Dorin sul traguardo.

Wierer, appesantita da un errore per ognuna delle ultime due sessioni di tiro, ha concluso ottava una comunque buona gara, nella quale l’Italia ha di nuovo regalato una grande prova collettiva, con Alexia Runggaldier nona con lo 0 e anche Lisa Vittozzi impeccabile al poligono e 11^ dietro Fialkova. mentre Sanfilippo, dopo il grande avvio, ha perso qualche posizione nel finale per via dei 5 errori in piedi. Comunque il bilancio azzurro in questi mondiali è senza dubbio positivo visto che, oltre al bronzo nell’individuale di Runggaldier, le atlete sono state molto competitive in tutte le prove.

Il mondiale trionfale per la Germania si è chiuso con la vittoria di Simon Schempp, che ha regalato ai tedeschi il settimo iride vincendo con lo zero la mass start maschile e cancellando così il poco invidiabile record di atleta con più vittorie in Coppa del Mondo a non esser mai diventato campione del mondo. Il 27enne del Baden-Wurttemberg ha risolto nell’ultimo giro a suo favore una gara che aveva regalato pochi spunti fin lì, se non una progressiva selezione da dietro, come si chiamerebbe nel ciclismo, dovuta soprattutto agli errori al tiro. Dall’ultima sessione erano usciti indenni da penalità Schempp ed Eder. L’austriaco si è poi staccato in salita, venendo anche superato dalla veemente rimonta di Johannes Boe, che alla fine ha conquistato l’argento nonostante l’errore all’ultimo poligono proprio davanti all’atleta di casa, al secondo bronzo in due giorni dopo quello in staffetta di sabato. Quarta e quinta posizione per Shipulin e Fourcade, il primo rallentato da due errori nei poligoni centrali, il secondo dal doppio giro che ha dovuto percorrere in uscita dall’ultima sessione. 24° posto per l’unico azzurro in gara, Dominik Windisch, che ha pagato soprattutto i 3 errori commessi al terzo poligono.

(foto da biathlonworld.com)